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Sallusti sfida i giudici: notte in redazione

Lucia Esposito
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La notte in redazione, l'arresto per diffamazione in diretta tv, poi l'evasione (come aveva anticipato), poi il processo per direttisssima. Fuori dall'aula dove si sta celebrando il processo per direttissimai è arrivato anche l'editorialista del Giornale Vittorio Feltri. Il giudice dovrà decidere se convalidare o meno l'arresto in flagranza dopo che il giornalista stamane è evaso dagli arresti domiciliari A testimoniare la loro solidarietà   sono arrivati i giornalisti anche  Filippo Facci e   Tiziana Maiolo. L'udienza di convalida si svolge a porte chiuse. A   difendere il direttore ci sono i legali Valentina Ramella e Salvatore Lo Giudice. Si è unito al collegio difensivo anche Ignazio La Russa, ex ministro ed esponente del Pdl. Ecco la cronaca, di questo sabato mattino con gli agenti della Digos che si presenta nel suo ufficio di via Negri.  L'arresto in diretta tv Il  direttore è appena uscito dalla riunione di redazione, dice: "Ci siamo, sono degli incoscienti". Lui legge la notifica dell'arresto a 14 mesi per diffamazione, la firma, prende il cappotto blu dall'attaccapanni e va  a casa tra gli applausi dei suoi colleghi, ma annuncia: "Io torno qui a lavorare.  Il  Giornale è stato abituato ad essere ferito, Montanelli era stato gambizzato".  Andrà agli arresti domiciliari nell'abitazione della sua compagna Daniela Santanchè ma i suoi legali hanno già presentato un'istanza per chiedere che sia   annullato il provvedimento e sia deciso che Sallusti vada in carcere.  Il direttore, pochi minuti prima dell'arresto aveva  proposto uno ''scambio'' alle forze dell'ordine che devono eseguire l'ordine di carcerazione. Su Twitter ha postato: ''Voi non violate la sede de Il Giornale, io mi consegno a San Vittore e poi fate quel che volete". L'arresto è stato documentato dalle telecamere di Tgcom 24 : "La mia prossima riunione la farò da evaso" ha poi aggiunto Sallusti: "I miei lettori - ha aggiunto - hanno capito cosa è successo e spero siano orgogliosi del giornale. Non ho comunque preparato il titolo per domani".  Il direttore e' uscito dalla sede di via Negri, a Milano, scortato da un funzionario della sezione di polizia giudiziaria della Procura di Milano e da uno della Digos. E' stato caricato su un'auto scura seguita dalla sua scorta. All'esterno c'erano altri agenti.  "Domiciliari lampo" Alle 12 40 un tweet del vicedirettore del Giornale Nicola Porro avvisa: "Sallusti è uscito di casa. Ora la Digos lo porta in prigione". Poco dopo fonti giudiziarie confermano: Sallusti arrestato per evasione. La decisione è stata presa dopo che Sallusti ha lasciato la sua abitazione presso la quale avrebbe dovuto scontare la detenzione ai domiciliari. L'aver abbandonato il domicilio è stata considerato tecnicamente un'evasione.  Dopo aver violato il provvedimento deciso  dal giudice Guido Brambilla, il giornalista è stato prima portato in  questura per le procedure del caso quindi raggiungerà il Tribunale di  Milano dove, già a breve secondo le ultime indiscrezioni, sarà   processato. Saranno quindi altri giudici a convalidare il fermo di  questa mattina e a decidere le sorti giudiziarie del direttore del quotidiano che ritiene ingiusta la condanna a 14 mesi per   diffamazione. Guarda le foto dell'arresto del direttore del Giornale Guarda il video dell'arresto di Alessandro Sallusti su Libero Tv Sallusti :vengano a prenderemi in redazione, guarda il video su LiberoTv Videoeditoriale del vicedirettore De' Manzoni: l'arresto di Sallusti vergogna per l'Italia La notte da latitante Ha passato la notte al Giornale Alessandro Sallusti. D'altronde l'aveva detto in conferenza stampa che rifiutava la sentenza del Tribunale di Sorveglianza di Milano, che non sarebbe andato ai domiciliari e che se voleva il procuratore capo di Milano Edmondo Bruti Liberati poteva mandargli i carabinieri in redazione per portarlo in carcere. "Notte al giornale, se vogliono mi arrestano qui. Grazie a tutti", ha twittato il direttoredopo mezzanotte,  alla fine di una giornata in cui ha atteso l'arresto per l'esecuzione dell'ordine di carcerazione nei suoi confronti dopo che ha rifiutato gli arresti domiciliari. IIl direttore ha deciso di non mollare la redazione, di non andare ai domiciliari "per non essere considerato "un priveligato" ma  rischia anche una condanna per evasione. Lui ha aspettato tutta la notte che la Digos andassero a prendere, ma la notte è passata tra pizza, birra la solidarietà degli amici e dei lettori e la rabbia per una vicenda "vergognosa". "Una mascalzonata, una grande porcata", come ha detto Sallusti.  Lui è determinato. Non andrà a casa, resterà in redazione. Intervistato da Tgcom a metà mattina ha detto: "So che la Digos sta per arrivare, ma sono curioso di vedere il primo arresto di un giornalista dentro la redazione. La sede di un giornale non rappresenta solo le libertà dei lettori di quel giornale, ma di tutti i giornali. Mai avrei creduto, quarant'anni fa, quando ho cominciato a fare questo mestiere, di essere io la causa per cui viene violata questa libertà. Mi chiedo come sia possibile che un magistrato dia l'ordine di violare la sede di un giornale. Evidentemente sentono tutta la vergogna, l'imbarazzo di entrare in una redazione ad arrestare un direttore. Credo che anche loro ci stiano riflettendo. Cade uno dei baluardi simbolici".     

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