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Lombardia, Albertini a Berlusconi: Non ritiro la mia candidatura

Elezioni in Lombardia, l'ex sindaco conferma: "Correrò". Il Pdl durissimo: "E' un Miccichè lombardo". Roberto Maroni non sarà il candidato unico del centrodestra
di Andrea Tempestini domenica 23 dicembre 2012

Gabriele Albertini

2' di lettura

  La "scheggia impazzita" Gabriele Albertini scaccia la mano tesa del Cavaliere. Nessun accordo per la Lombardia. "Ho rifiutato la richiesta di Silvio Berlusconi di ritirarmi dalla competizione elettorale in Lombardia e la sua generosa offerta di candidarmi al Senato come capolista nella regione", ha spiegato l'ex sindaco di Milano, leggendo una lettera che ha inviato al leader del Pdl. La trattativa del Cavaliere fallisce: Albertini si candida, e Roberto Maroni non potrà correre come candidato unico del centrodestra. Una mossa, quella dell'ex primo cittadino di Milano, che rischia di minare la possibile intesa tra azzurri e Carroccio, e di conseguenza di spianare la strada sia alle Regionali sia alle politiche alla sinistra di Bersani. Mantovani: "Un Miccichè lombardo" - Dura la replica del coordinatore regionale degli azzurri, Mario Mantovani: "Quella di Albertini è una candidatura del tutto personale, ha rifiutato anche l'appoggio del Pdl. Noi siamo pronti ad andare avanti sulla nostra strada, sosterremo non appena risolte le questioni formali". Quindi Mantovano rincara: "Albertini è un Miccichè lombardo che lavora per far vincere la sinistra. Non possiamo correre dietro a tutte le schegge impazzite". Salvini: "Nessun residuato Dc" - "Anche la Lega Nord apre il fuoco sull'europarlamentare del Pdl. "Il Natale - ha affermato il segretario lombardo del Carroccio, Matteo Salvini - ci porta in regalo una buona notizia: un pezzo dell'Udc sosterrà Umberto Ambrosoli (il candidato della sinistra, ndr). Un altro pezzo dell'Udc sosterrà Albertini. Nessun residuato democristiano invece sosterrà Maroni. Bene, allora si può vincere". L'esponente del Carroccio fa poi sapere che "mentre Albertini e Ambrosoli lottano per spartirsi i resti della Prima Repubblica e i vecchi arnesi della politica, la Lega prosegue il suo lavoro. E' pronto - aggiunge Salvini - il progetto per fare della Lombardia la capitale europea dei diritti dei genitori separati, con aiuti economici a papà e mamme separate senza casa o con difficoltà economiche". Albertini: "Non condivido la linea" - Da par suo Albertini prosegue nel suo cammino, e ha presentato al Circolo della stampa di Milano il Movimento Lombardia civica, che lo sosterrà nella corsa al Pirellone. E' stato proprio in quest'occasione che ha letto la missiva inviata a Berlusconi, definito "egregio presidente". Albertini ribadisce che "come già ti ho accennato nel corso della cordialissima telefonata di ieri, presente Angelino Alfano, non condivido che il partito che hai fondato devii dalla linea popolare ed europeista per aderire a un'alleanza con la Lega Nord, movimento con connotati demagogici e programmi populisti e antieuropei". "Unire i moderati, senza Lega" - L'ex sindaco di Milano motiva la sua scelta aggiungendo che "non è velleitario pensare di unire tutti i moderati (difficile immaginare la moderazione della Lega e di Nichi Vendola) e puntare a vincere". A chi gli chiedeva se, ora, straccerà la tessera del Pdl di cui resta europarlamentare, Albertini ha spiegato che potrebbe lasciarla scadere, ma di avere "ancora una pallidissima speranza che invece di andarmene io, il Pdl si trasformi davvero nel Ppe".  

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