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M5S, Federico Pizzarotti sfida Grillo e Casaleggio: "Resto nel Movimento e faccio il sindaco nonostante la fatwa"

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Ignazio Stagno
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''La fatwa è questione di punti di vista. Basta saperla gestire. Io sono tranquillo, vado avanti e rispondo solo ai cittadini di Parma. A tutti, ovviamente, anche a quelli che non mi hanno votato. Mancano ancora tre anni alla fine del mio mandato''. Sfida aperta al Movimento Cinque Stelle. Intervistato da Repubblica, il sindaco di Parma Federico Pizzarotti (M5S), sottolinea di non avere ''nessuna intenzione di uscire dal Movimento né di andare alla rottura''.  La bordata - ''A Casaleggio - prosegue - dico che amministrare una città vuol dire affrontare i problemi reali. Fare i conti con le cose concrete. Dare risposte alla gente perché alla gente le polemiche interessano pochino. In questa sfida quotidiana certe battaglie puoi anche perderle. Sull'inceneritore abbiamo fatto di tutto per bloccarlo, lo ha riconosciuto anche Grillo''. ''Non è stato possibile fermare quell'impianto - afferma -. L'ha costruito una società privata. Non è questione di penali da pagare, è che la città, dissestata come l'abbiamo presa, non poteva permettersi di dire a questi signori: prego, ecco 180 milioni, tenetevelo. Detto questo, non sono stato eletto per fermare l'inceneritore. Il programma per Parma è fatto di 400 punti''. Squillo al Pd? - ''La verifica chiesta da Crimi è tecnicamente infattibile - ricorda, - l'ho detto. Penso a lavorare sodo e a testa bassa come ho fatto da quando gli elettori mi hanno consegnato le chiavi di Parma. Quanto a Civati, balle. L'ha detto anche lui che non ha nemmeno il mio numero di telefono. Mai sentiti''. Insomma Pizzarotti resta alla finestra e prova a lanciare una bordata su Casaleggio. Da Parma il sindaco grillino ormai è in trincea contro il suo stesso Movimento. E la partita è tutta da giocare. 

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