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Bertinotti "sfrattato" da Fini: perde ufficio e staff

Matteo Legnani
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Fuori un altro. Lo scorso 30 settembre Fausto Bertinotti, ex leader di Rifondazione comunista, ha lasciato l'ufficio nel lussuoso Palazzo Theodoli Bianchelli che occupava dal lontano 2004 in quanto ex presidente della Camera. Uno sfratto il cui "responsabile" è l'unico altro inquilino del palazzo in centro a Roma nel quale storicamente sono ospitati gli ex presidenti di Montecitorio: Gianfranco Fini. Fu proprio l'ex leader di An a porre il limite dei dieci anni a quello che prima era un diritto a vita di tutti i presidenti uscenti dell'aula: un ufficio e lo staff. Per lo stesso Fini, la permanenza a Palazzo Theodoli Bianchelli terminerà nel 2018, visto che con l'era Boldrini il privilegio di ufficio e staff è stato ulteriormente ridotto a 5 anni. Con Bertinotti sono stati "sfrattati" anche la storica segretaria dell'ex leader comunista, Rita Marino, e due persone dello staff.

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