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Berlusconi: Restituiremo i soldi dell'Imu agli italiani

Silvio Berlusconi

Silvio: "Restituiremo l'intero balzello tramite bonifico bancario o in contanti in posta". E' rivoluzione fiscale: "Giù l'Irap, no all'aumento dell'Iva, nessuna patrimoniale"

Andrea Tempestini
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Noi di Libero lo avevamo anticipato. E l'indiscrezione è stata confermata. La proposta choc di Silvio Berlusconi è una bomba: la restituzione dell'Imu. Il Cavaliere ha sganciato il siluro in grado di ribaltare l'esito delle prossime elezioni nella conferenza stampa allestita alla fiera di Milano. "Una cosa molto semplice e diretta. Una famiglia ha versato 1.200 euro? Gli saranno restituiti 1.200 euro. Un pensionato ha versato 900 euro? Gli saranno restitutiti 900 euro", ha spiegato il Cavaliere. Il rimborso, ha aggiunto, avverrà o attraverso un bonifico sul conto corrente o in contanti allo sportello delle poste. L'ex premier ha spiegato che l'atto di rimborso avverrà nell'arco di un mese. L'approfondimento / 1: Basteranno 200 euro a convicere gli elettori? L'approfondimento / 2: Le reazioni alla mossa del Cavaliere L'annuncio - Dopo aver confermato la "cancellazione dell'Imu nel primo Consiglio dei Ministri dopo la mia vittoria alle elezioni", Berlusconi ha premesso: "Sentiamo però che con tutto quello che sta succedendo serve qualcosa di più. Un atto di ricucitura civile, un atto di pace dal fisco verso le nostre famiglie. Un atto simbolico ma concretissimo che apra una pagina nuova e che vi dia fiducia nello Stato, che consenta cioè di instaurare un rapporto nuovo tra lo Stato e i suoi cittadini. Qualcosa che ho scritto qui dopo aver pensato a ciò che è davvero necessario al nostro Paese". Quindi la bomba: "E allora - ha spiegato Berlusconi - nel nostro primo Consiglio dei Ministri delibereremo come risarcimento per una imposizione sbagliata e ingiusta dello Stato la restituzione dell'Imu pagata dai cittadini allo Stato nel 2012". Riassetto dello Stato - Prima di giocarsi l'asso, Berlusconi aveva spiegato che "riorganizzando la macchina dello Stato contiamo di ricavare quanto ci vuole per un poderoso riassetto della macchina fiscale". Nel dettaglio, il programma prevede "una riduzione di 16 miliardi all'anno delle spese pubbliche, 80 miliardi in 5 anni, ossia il 10% della spesa pubblica annua, ed è una previsione prudente". Inoltre, ha spiegato il Cavaliere, "pensiamo che sia possibile, lavorando alle riduzione delle spese e facendo che ci siano costi standard in tutte le regioni". Finanziamento partiti e accordo Svizzera - Inoltre, per trovare la copertura alla restituzione dell'Imu, Berlusconi ha annunciato, sempre nel primo Consiglio dei ministri, "l'abolizione totale del finanziamento pubblico ai partiti". Altro punto forte per far cassa, è l'accordo con la Svizzera: "Chiuderemo l'accordo con la Svizzera per la tassazione delle attività finanziarie detenute nel paese da cittadini italiani. Il gettito è una tantum di 25-30 miliardi e poi all'anno un flusso di 5 miliardi". Il Cavaliere ha poi chiosato spiegando che "non ho nulla da chiedere per mer, farò un'ultima grande battaglia elettorale e politica per allargare lo spazio di libertà, per far uscire l'Italia dalla prospettiva cupa in cui l'hanno costretta i tassatori tecnici e i tassatori della sinistra". Irap giù, no aumento Iva, no patrimoniale - Il piano di rivoluzione fiscale del Cav, oltre alla restituzione e all'abolizione dell'Imu, prevede "la riduzione dell'Irap, l'imposta rapina che grava sulle nostre imprese e che viene pagata anche se il bilancio non viene chiuso in utile". E ancora: "Nessun aumento dell'Iva e soprattutto nessuna patrimoniale". L'ex premier sottolinea come il programma del Pdl è "opposto a quello di Monti e della sinistra. Ma non crediamo che questo basti. Siamo convinti che occorra fare di più". E quindi viene calato l'asso, in grado di ribaltare l'esito delle elezioni, colmare il distacco dalla sinistra "tassatrice" di Bersani, che ora più che mai vede concretizzarsi lo spettro di una sconfitta alle urne. Il Cav ha ribadito che "la prima casa è sacra" e ha spiegato che "l'imposizione dell'Imu è stato l'atto più dissennato e odioso del governo tecnico, l'atto che ha dato il via alla crisi, perché la prima casa non si doveva e non si deve mai toccare". Il balzello, ha rimarcato, "ha prodotto nei vari settori legati all'immobiliare 360mila disoccupati in un anno".

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