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Silvio Berlusconi rottama il Partito Repubblicano: la nuova strategia del Cavaliere

Andrea Tempestini
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Dopo il voto alle Regionali, si raffredda la pista che porta al Partito Repubblicana, la chiacchierata nuova formazione politica pensata da Silvio Berlusconi. Già, perché ora il Cav è convinto che Forza Italia, dopo aver toccato il fondo, possa soltanto risalire: la vittoria di Giovanni Toti nella rossissima Liguria è un segnale importante. Inoltre, l'ex premier, guarda con soddisfazione a quanto accaduto in Puglia, dove il dissidente Raffaele Fitto si è condannato all'irrilevanza politica. C'è poi un altro fattore: la mirabolante ascesa della Lega Nord, che ha stupito anche Berlusconi. E dopo aver preso atto di tutti questi fattori, il Cav ha compreso quale potrebbe essere la strada da seguire: archiviare il Partito Repubblicano, considerato un'inutile riedizione di Forza Italia, e lavorare (sodo) per rimettere insieme il centrodestra, prima i cocci del suo partito, quindi le alleanze. Già, il punto è ricucire con la Lega Nord, con cui plasmare una coalizione in grado di dare più di un grattacapo a Matteo Renzi alle prossime (eventuali) elezioni politiche. Il Partito Repubblicano, insomma, non serve.

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