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Matteo Renzi, la sconfitta del premier raccontata da Graziano Cioni: il "signore di Firenze" contro Palazzo Chigi

Leonardo Grilli
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A Firenze c'è un personaggio che Matteo Renzi lo conosce molto bene. Un'eminenza grigia costretta, come riporta Il Tempo, a stare a margine della scena politica per diversi anni, ma che ora è tornata a parlare. E i suoi giudizi sul premier non sono per niente positivi. Si tratta di Graziano Cioni, nome molto conosciuto fra i fiorentini. Ex Pci, ex senatore Ds, ex assessore alla Sicurezza. Nel 2008, durante le primarie del centrosinistra per decidere il candidato sindaco di Firenze, fu però costretto a ritirarsi a causa di una denuncia per corruzione. Gli altri candidati erano Renzi, Lapo Pistelli e Daniela Lastri. E chi vinse è noto a tutti. Da lì la strada di Matteo fu tutta in ascesa, da sindaco a capo del Governo in pochi anni. Il Cioni furioso – L'ex senatore è stato poi assolto dall'accusa di corruzione nel 2013, e adesso tramite il suo profilo Facebook è tornato a parlare. "Matteo – ha postato – sta guardando le carte con gli ultimi e definitivi risultati elettorali. Con la perdita della Liguria il centrodestra, dato per sgretolato, rientra in campo. Carte che raccontano dell'Umbria traballante, di presidenti di regione eletti con il Pd che di sinistra non hanno nulla, della Moretti doppiata da Zaia in Veneto. Poi Matteo apre anche un plico dei Servizi Segreti che rivela che il 41% per cento delle Europee è andato a farsi benedire e a conti fatti ora governa con il consenso del 12% degli italiani aventi diritto al voto. Mi guarda e dice con il tono che non ammette repliche, "meglio di così come doveva andare". Si avvicina a noi la Serracchiani... e Dio volendo mi sono svegliato e ho evitato l'incubo”. Un sogno insomma, o forse no. Ma comunque un'analisi fin troppo lucida del disastro politico a cui è andato incontro Renzi, fatta da un uomo che lo ha conosciuto molto bene.

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