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Ingroia contro il Pd: "Bersani solo un funzionario di partito, Renzi incoerente"

L'ex pm avvicina Rivoluzione civile a Grillo: "Niente alleanza, ma possibile convergenza in Parlamento"

Giulio Bucchi
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  La scelta di campo di Antonio Ingroia, ormai, sembra chiara: starà con Grillo, con tanti saluti a Pierluigi Bersani e al Pd. Certo, con l'ex pm leader di Rivoluzione civile è sempre difficile fare pronostici, perché le aperture ai democratici si susseguono senza tregua alle chiusure, ma intervistato da Maria Latella su Sky Tg24 la toga arancione ha lanciato nuove accuse al principale partito della sinistra italiana: "Bersani è un funzionario di partito, messo a capo di una struttura di partito che eredita un vecchio modo di fare politica", ha rincarato l'ex pm ancora col dente avvelenato per il mancato accordo alla luce del sole con il Pd (mentre non sarebberimancate, secondo Ingroia, i tentativi di siglare una desistenza sotto banco). Al candidato premier di Rivoluzione civile non va giù l'atteggiamento dei democratici ("Hanno deciso di andare al governo comunque e con chiunque") ma neppure quello del "nuovo volto" Matteo Renzi: "Aveva avviato un tentativo di rinnovamento ed è stato battuto. Ha detto le cose peggiori della classe dirigente del Pd e ora la sostiene. Non è un campione di coerenza". Forse per questo Ingroia ora strizza l'occhio ai duri e puri del Movimento 5 Stelle:  "Un conto è fare le alleanze pre-elettorali e un conto è poi ritrovarsi in Parlamento e valutare se ci  sono terreni di convergenza", ha spiegato Ingroia replicando allo stesso Grillo, che aveva escluso alleanze alle urne con il suo movimento.    

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