I grillini cercano un leader, ma il Movimento è spaccato: chi non vuole Di Maio
Un momento di transizione. Dopo la morte di Gianroberto Casaleggio per il Movimento 5 Stelle è tempo di dare il via al nuovo corso senza il guru che aveva fondato il Movimento assieme a Beppe Grillo. I pentastellati saranno presto chiamati a scegliere, per necessità, un leader (e futuro candidato premier) e alcuni spingono per votazioni online già dopo le amministrative. Secondo quanto scritto da Repubblica questa è la frangia che fa capo a Luigi Di Maio, che nel corso degli ultimi due anni ha acquisito sempre maggiore importanza all'interno del M5S ed è pronto all'ufficializzazione di questo nuovo ruolo. Dall'altra parte, però, frenano. Gli "ortodossi", con l'altro membro del "direttorio" Roberto Fico in testa, hanno trovato in Davide Casaleggio un nuovo punto di riferimento e sono fedeli al motto "non ci sono capi" che aveva guidato Casaleggio e Grillo. E proprio quest'ultimo potrebbe tornare a prendere in mano le redini del Movimento per andare avanti fino al 2018, tornando ad un ruolo più attivo già dalle amministrative del mese di giugno. Di Maio: "Niente voto su di me" - Intervistato da Repubblica, è però lo stesso Di Maio a gettare acqua sul fuoco delle polemiche: "Non ci sarà nessun voto su di me, non sarò incoronato. Il leader resta Grillo. So che ci saranno sempre i soliti che verranno a dirvi qualcosa, sempre le stesse persone, e voi farete titoloni sul nulla". L'accusa, diretta, è al sindaco "ribelle" di Parma Federico Pizzarotti: "Lo fa da 3 anni e non succede niente". E allora, cosa succederà ora? "È Rousseau il testamento", vale a dire la nuova piattaforma online fortemente voluta da Casaleggio e Grillo: "Ci aiuterà a fare le scelte politiche e a condividere il lavoro, una funzione molto importante".