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Messora sbotta e se la prende con Libero:"Siete delle spalamerde col manganello"

Ignazio Stagno
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"Il M5S apre ad un governo". Questo è il titolo di un articolo di Europa, il quotidiano di casa del Pd sulle dichiarazioni di Claudio Messora, il responsabile della comunicazione per i senatori del Movimento Cinque Stelle. "Messora, potremmo votare un esterno", è il titolo che appare anche sul sito web di TgLa7. Il nostro sito ieri come tanti altri titolava: "M5S, Messora, un governo di grandi responsabilità? Forse". Sul titolo che fa la testata ufficiale di via del Nazareno, e su quello del Tg di Mentana, Messora non ha avuto nulla da dire. Ma su Libero invece si lascia andare a commenti a dir poco scorretti e offensivi. Con un post di fuoco sul suo blog Byoblu.com, Messora attacca senza giri di parole Libero. Tutte le testate parlano di un'apertura per un voto di fiducia da parte dei Cinque Stelle ad un governo senza Pier Luigi Bersani, ma per Messora Libero è "un manganello che virgoletta il nulla e costruisce verità manipolate". Insomma Messora ha tanta rabbia e la sfoga su chi racconta le notizie. Anche quelle che parlano di un M5S dipsonibile ad appoggiare un governo con una grande personalità al timone. Esercito di spalamerde -  Per Messora i giornalisti di Libero fanno parte dell'"esercito degli spalamerda". Parole da vero gentleman. Lui profugo de L'Italia dei Valori e Di Pietrista convinto, le parole le usa come fossero schiaffi. E nel suo sfogo contro i giornalisti non esita a chiederne la testa: "Da domani, non parlerò più con nessuno. Non prendetevela con me. Se tra di voi c'è qualche bravo giornalista, che vada piuttosto all'ordine dei giornalisti e chieda di radiare questi buffoni, perché screditano tutta la categoria". Ecco come Messora intende la libertà di stampa. Se scrivi qualcosa contro il movimento (dire che il M5S apre ad un'ipotesi di governo senza Bersani per lui è un insulto), Messora chiede subito di farti fuori. Vuole "epurare" i giornalisti che non si sdraiano sul tappetino dei grillini. Infine, il suo delirio di onnipotenza è talmente irrefrenabile che parla pure di cronisti che addolorati lo chiamano per scusarsi dei loro articoli: "Tanto che poi ti chiamano e quasi si scusano. Ti dicono che sono in tanti, a pensarla come te. Ma poi un amico ti manda un link, e sul loro giornalino trovi lanci sensazionali". Noi non chiameremo mai Messora per scusarci. Lo sappia. 

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