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Tra Iva e Imu, la nostra politica non ha mezza idea

Facci visto da Vasinca

Manca la visione del nostro Paese tra dieci o trent'anni. Mirano soltanto alle prossime elezioni

Lucia Esposito
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Parlare di Iva e di Imu - sempre di Iva e di Imu - non è politica: è propaganda, è mera prosecuzione o anticipazione della campagna elettorale, è qualcosa che cerca di riempire un vuoto colossale di cui il Pdl e il Pd sono responsabili da anni: l'assenza di un'idea di futuro. L'assenza, cioè, di una visione del nostro Paese tra dieci o trent'anni, l'assenza di una politica vera. Là fuori c'è un pianeta che sta cambiando (che è già cambiato) e quaggiù c'è un Paese da ricollocare geo-economicamente: invece si parla e si blatera come se «la crisi» fosse una fastidiosa parentesi, come se la capacità dei politici consistesse solo nel farci rientrare più o meno velocemente in carreggiata. Ebbene, non ci rientreremo, perché quella carreggiata non esiste più. Lo sappiano gli operai che chiedono «lavoro» allo Stato, i sindacalisti che si scandalizzano della delocalizzazione, i professionisti e gli esercenti che ammiccano all'evasione, gli statali, i padroncini col lavoro in nero, lo sappiano gli italiani rincoglioniti da noi giornalisti: il passato non tornerà. È questo che si chiede a una classe politica autentica: uno straccio di idea di futuro, qualcosa che non sia soltanto un angoscioso confronto economico col presente. Tutti a dire che il tal provvedimento serva a «riavviare il motore», a far ripartire la nave: ma per andare dove? Sino alle prossime elezioni? Filippo Facci

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