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Sondaggi, il Pdl paga la linea dura: -1%, sorpasso Pd

Berlusconi ha messo il bavaglio all'ala dura del partito anche per paura di ripercussioni. La rilevazione Coesis: "Troppo spazio alla Santanchè"

Giulio Bucchi
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Altro che cavalcare la crisi. I dubbi di Silvio Berlusconi sulla "linea dura" suggeritagli dai falchi del Pdl sono sempre più forti. Questione di opportunità politica (la trattativa con Pd e Quirinale va avanti), economica (far cadere il governo potrebbe avere delle ripercussioni drammatiche su Mediaset e aziende di famiglia) e pure elettorale. "Invito tutti a non fornire con dichiarazioni e interviste altre occasioni a questa manipolazione continua che alimenta le polemiche e nuoce a quella coesione interna", aveva spiegato ai suoi in una nota il Cavaliere, che subito dopo il vertice di sabato a Villa San Martino aveva avuto tra le mani alcuni sondaggi piuttosto allarmanti. Se il Pdl segue la rotta dei falchi, perde.  Il sondaggio flop - A confermarlo, ci sarebbe la rilevazione realizzata da Coesis Research pubblicata in esclusiva da Affaritaliani.it, secondo cui nell'ultima settimana ci sarebbe stato addirittura il controsorpasso: il Pd sarebbe al 28% (a inizio agosto era al 27%) mentre il Pdl avrebbe perso un punto pieno, scendendo al 26 per cento. Stabili, invece, il Movimento 5 Stelle (tra 17 e 18%), Sel (6%), Scelta Civica (5%), in leggero aumento la Lega Nord (4%). "Troppo spazio alla Santanchè" - "Se continua così il Pdl può perdere anche altri punti - spiega Alessandro Amadori, numero uno di Coesis, ad Affaritaliani.it -. Più sono forti i falchi e meno il Pdl è una forza nazional-popolare. Agli occhi degli italiani non è più quel partito post o neodemocristiano. Probabilmente è stato dato troppo spazio a una persona di carisma ma di nicchia come Daniela Santanchè. Il Pdl rischia di diventare il partito della protesta e dell'instabilità". Tesi durissima, per la Pitonessa, ma tutto sommato in linea con quanto pensa l'ala delle colombe azzurre, quella guidata da Alfano, Lupi e Quagliariello. D'altronde, la resa dei conti tra barricaderi e trattativisti era già andata in scena sabato scorso, e non era finita a tarallucci e vino.    

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