Cerca
Cerca
+

Matteo Salvini contro Maroni: "Se non corri ora, neppure dopo"

Giulio Bucchi
  • a
  • a
  • a

La candidatura di Attilio Fontana alla Regione Lombardia placa, ma non seppellisce i malumori interni alla Lega. La rinuncia a sorpresa del governatore uscente Roberto Maroni, infatti, non è stata accolta bene da Matteo Salvini e dai suoi uomini. Il vertice del Carroccio infatti sospetta che dietro ci sia lo zampino di Silvio Berlusconi, che avrebbe prospettato a Maroni un ruolo di primo piano a Roma nell'eventuale squadra di governo del centrodestra (magari, addirittura Palazzo Chigi) in cambio di una poltrona libera per Forza Italia in una regione-chiave come la Lombardia. Non a caso, Berlusconi e il senatore Paolo Romani hanno accolto tiepidamente il nome di Fontana, rilanciando la candidatura interna al Pirellone di Mariastella Gelmini. Per approfondire leggi anche: Il brutto sospetto della Lega sull'addio di Maroni Salvini sente odore di fregatura, di vendetta. Maroni, messo in minoranza nel partito, potrebbe prendersi ora una rivincita morale, politica e personale, mandando a picco il senso stesso della campagna "Salvini premier". Maroni ha parlato di "motivi personali" dietro al suo passo indietro, Berlusconi poche ore dopo ha confermato ("Se è così, per lui non ci sarà nessun ruolo nazionale") ma il segretario federale e i salviniani vogliono essere ancora più chiari: "Mettiamo che uno si rompe una gamba e non può fare la maratona... e allora non può nemmeno fare il giro d'Italia in bicicletta. (ci siamo capiti vero? Sbaglio?)", scrive sibillino su Facebook Raffaele Volpi, l'organizzatore di Noi con Salvini al Sud. Il messaggio è chiaro: "Bobo, se non ti candidi ora non puoi farlo nemmeno dopo il 4 marzo".

Dai blog