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Silvio Berlusconi e la promessa economica agli onorevoli di Di Maio cacciati dal M5s per governare da solo

Giulio Bucchi
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Segui i soldi. La lezione vale per l'economia e la finanza così come per la politica. Specialmente se si parla di onorevoli eletti e ripudiati dal loro stesso partito. I candidati del Movimento 5 Stelle protagonisti delle "dimissioni-farsa" imposte da Luigi Di Maio per svariati motivi (dal Rimborsopoli alla massoneria, fino alle condanne nascoste) effettivamente eletti potrebbero essere una decina, tra Camera e Senato. Non sufficienti per creare un gruppo autonomo. Passeranno tutti, dunque, nel Gruppo Misto, in attesa che i colleghi onorevoli ne votino le dimissioni. Cosa affatto scontata. Anzi, è assai più probabile che vengano tutte respinte. Che ne sarà dunque di quei deputati e senatori sospesi nel limbo? Leggi anche: "Vi spiego perché Rimborsopoli favorirà i 5 Stelle", la bomba di Porro L'M5s non li riabbraccerà, ma Silvio Berlusconi forse sì. L'ipotesi avanzata (per scherzo?) dal Cav poggia però su basi effettivamente allettanti per loro. Come sottolinea Italia Oggi, la promessa di non far pagare loro un euro di contributo a Forza Italia, con indennità da intascarsi interamente, è di quelle che possono indirizzare una legislatura. Un po' come accadeva, spiega il quotidiano politico-economico, ai vecchi "indipendenti di sinistra" che votavano tutto quello che diceva loro il Partito comunista (senza dover pagare contributi a Botteghe Oscure). I futuri ex grillini in ogni caso saranno una forza filo-governativa, intenzionati a far durare la legislatura il più a lungo possibile e disposti ad appoggiare qualunque premier gli darà garanzie in tal senso.

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