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Silvio Berlusconi alla manifestazione con Matteo Salvini e Giorgia Meloni: "Saremo un'unica forza di aggressione della sinistra"

Andrea Tempestini
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E alla fine, tutti i leader del centrodestra salirono insieme sullo stesso palco, al Tempio di Adriano di Roma, per l'incontro finale prima del voto del 4 marzo. Eccoli, Silvio Berlusconi, Matteo Salvini e Giorgia Meloni, fianco a fianco. Fratelli d'Italia, Lega e Fratelli d'Italia, oltre a Noi con l'Italia-Udc e Raffaele Fitto. Leggi anche: La bomba di Berlusconi: che ministero darà alla Meloni "Abbiamo fondatissime speranze di poter raggiungere la maggioranza e dare un governo come si deve a questo Paese, che ne ha veramente bisogno", ha affermato Silvio Berlusconi. "Dal momento in cui saremo al governo - prosegue - noi assicureremo la massima lealtà. Siamo in coalizione, è normale ogni tanto discutere altrimenti saremmo un unico partito. In campagna elettorale è giusto che ognuno cerchi più voti dell'altro", ma dopo le elezioni "saremo un'unica forza di aggressione alla sinistra. Serve una rivoluzione e noi siamo rivoluzionari". "Ci auguriamo che possa esserci un nostro governo anche nel Lazio - ha aggiunto il Cavaliere - altrimenti cadremmo nell'immobilismo attuale. Ci deve essere un cambiamento ispirato al pragmatismo. Parisi porta esperienza necessaria per guidare la regione come un'azienda. Lui ha la capacità di farlo. Telefonate tutte le persone che conoscete per dare il voto a Parisi, altrimenti assisteremo a una decadenza della città". Dunque la Meloni, la quale sottolinea che "ci sono solo due scelte il 4 marzo. O vince il centrodestra o sarà il caos, l'inciucio. Con un altro governo di sudditi, fatto sulla pelle dei cittadini. Sapete quanto ci tenevo a questa occasione unitaria. Del resto, è competenza delle donne riunire le famiglie...". La leader di FdI si concede poi una battuta: "L'ultima volta che ci siamo visiti eravamo a Catania, e abbiamo chiamato quell'occasione il Patto dell'arancino, che ci ha portato bene perché poi ha vinto Musumeci. Visto che oggi siamo a Piazza di Pietra, c'è da augurarsi che questa coalizione la stessa forza, la stessa struttura che ha la pietra". "Non vedo l'ora di iniziare - ha detto Salvini dal palco-. Me ne hanno dette di tutti i colori, in modo imbarazzante, ma le spalle sono larghe. Ma noi siamo una comunità con salde radici. Qualcuno dice più Europa, io dico più Italia. Noi governeremo con un'Europa che fa poche cose ma ben definite. Non vedo l'ora di cominciare questa nuova attività di governo - aggiunge - facendo le cose che Renzi ha promesso per anni senza riuscirci. Lo vedo in tv la sera e mi fa pena, non lo ascoltano più neanche in casa". Il leader della Lega si sofferma sul programma: "Ce n'è uno comune che fa fede, per me viene subito dopo il Vangelo come importanza. Arriviamo al 4 marzo, chi farà cosa lo vediamo il 5 marzo, l'unica certezza è che ci sarà un governo di centrodestra. Sono strafelice che la Lega che ho preso in mano al 3% ora è forza di governo". E assicura: "Il primo atto sarà abolire la legge Fornero, è un caso umano, non politico". Poi attacca la riforma della scuola di Renzi e l'operato dei governi del centrosinistra sull'immigrazione e la sicurezza.

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