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Sondaggio Piepoli, effetto Siria sul governo

Cristina Agostini
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Sulla formazione del governo peserà molto la crisi in Siria. Nicola Piepoli, nel suo sondaggio per La Stampa, scrive che anche se "la situazione non è di emergenza perché la Costituzione esistente prevede la presenza dell'esecutivo in carica, cioè il governo Gentiloni che come presidente del Consiglio sta dando una buona prova di sé", "il problema sussiste: se un governo pro-tempore va bene per l'ordinaria amministrazione, va meno bene nel caso che capitino eventi eccezionali, come lo scenario di uno scontro internazionale, vedasi l'attuale tensione esistente tra gli Stati Uniti e la Russia. C'è bisogno quindi di un governo stabile e pronto a prendere eventuali decisioni anche in politica estera". Leggi anche: "Ecco che cosa farà l'Italia". Raid in Siria, parla Gentiloni: il destino delle nostre basi / Video Detto questo, continua il sondaggista, i dati delle ultime rilevazioni sono questi: "I due partiti vincitori delle elezioni del 4 marzo (Movimento Cinque Stelle e Lega) continuano a crescere nei consensi: i pentastellati salgono di più di 2 punti percentuali (dal 32,66 per cento al 35 per cento); anche per i leghisti la crescita è di un paio di punti (dal 17,37 per al 19,5 per cento). Il Partito democratico conferma la sua discesa (ora è dato al 17,2 per cento) mentre Forza Italia ristagna al 14 per cento. Questo è il quadro. Al Paese non resta che attendere fiducioso e senza fretta le decisioni del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella". 

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