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Governo tra Lega e M5s o voto anticipato: "equazione Giorgetti", "Berlusconi verso il burrone"

Giulio Bucchi
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La chiamano già "equazione Giancarlo Giorgetti": o governo politico Lega-M5s oppure, come ha ammesso domenica Matteo Salvini, meglio voto subito. Spazi per un "governo di tregua" insomma non ce ne sono, perché come sostiene da giorni il braccio destro del segretario del Carroccio senza Lega e M5s è impossibile formare una vera maggioranza. Il governo del presidente, di fatto, sarebbe sostenuto solo da Pd, Forza Italia e centristi di risulta. È contando su questo semplice dato di fatto, la convergenza di interessi tra Luigi Di Maio e Salvini (che con il ritorno alle urne contano entrambi di guadagnare ulteriori consensi), che nella Lega gira nelle ultime ore una convinzione: "Se Berlusconi non farà un passo indietro (e cioè darà l'appoggio esterno a un governo giallo-verde) farà un passo verso il burrone". Cioè, spiegano Marco Cremonesi e Marco Galluzzo sul Corriere della Sera, "le elezioni anticipate per cui Forza Italia al momento è lontana dall'essere pronta".

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