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Matteo Salvini, il retroscena: i suoi diktat e il piano segreto

Cristina Agostini
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Punto primo: "Io posso benissimo non essere il premier ma allora neppure Luigi Di Maio può esserlo". Punto secondo: "Noi stiamo a quanto concordato fino a questo momento (ergo Giuseppe Conte premier, Paolo Savona ministro dell'Economia e Giampiero Massola agli Esteri, ndr)". E, minaccia Matteo Salvini, "se altri non sono più d'accordo, se ne assumeranno la responsabilità". Leggi anche: Matteo Salvini: "So che molti mi volevano premier, per me sarebbe..." Questo significa che "o si va avanti così" oppure "si torna al voto". Il leader della Lega, insomma è pronto a tutto. Se non si fanno le cose come dice lui è disposto ad andare alle urne. Forse, l'idea di nuove elezioni lo alletta anche. Del resto Salvini sa bene che se saltasse tutto e si tornasse ai seggi - come emerge benissimo da tutti gli ultimi sondaggi - la Lega farebbe il pieno di consensi. Per questo, forse, in fin dei conti, un po' ci spera anche.

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