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Matteo Salvini, lo scontro con il grilino Roberto Fico sull'immigrazione: così ci farà invadere

Gino Coala
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Era solo questione di tempo perché tra Lega e M5s scoppiasse il primo scontro sul tema dell'immigrazione. Mentre nel governo la linea di Matteo Salvini all'Interno è stata chiara sin da subito, tra i grillini non era mai emersa una posizione univoca, anzi spesso l'argomento veniva evitato, anche per non irritare il potenziale alleato leghista prima dell'accordo di governo. Le preoccupazioni dei vertici grillini erano fondate, visto il degno erede di Laura Boldrini alla presidenza della Camera, Roberto Fico, ha concentrato le sue prime uscite pubbliche a favore di Ong e sistema d'accoglienza agli immigrati. Leggi anche: Fico umiliato da Sgarbi: "Non sa l'italiano. Alla Camera mi ha detto che..." Da quando siede sulla scranno più alto di Montecitorio, Fico ha infarcito la sua agenda di incontri con rappresentanti di Ong e dichiarazioni a favore ora di questa ora di quell'altra organizzazione. Oggi è stato il turno di Medici senza frontiere, attivissima nei soccorsi nel mar Mediterraneo. MsF era stata tra le Ong che non avevano voluto sottoscrivere il codice di regole voluto dall'ex ministro Marco Minniti, un regolamento all'epoca ritenuto fin troppo severo, ma che oggi Salvini vuol rilanciare con più forza. Secondo il leghista, è necessario un giro di vite sul sistema di accoglienza e sulle regole che disciplinano le Ong: "Purtroppo non è con quel regolamento che si può intervenire in maniera efficace. Stiamo lavorando sul fronte di queste Ong, alcune delle quali fanno volontariato, altre fanno affari. C'è un preciso disegno al limite delle acque territoriali della Libia per fungere da taxi". Su posizioni esattamente opposte si piazza Fico, l'ortodosso di sinistra del M5s: "Chi fa solidarietà ha tutto il supporto dello Stato. Lo Stato deve essere vicino a chi soffre, ai più deboli, a chi viene considerato ultimo. La loro sofferenza è la mia sofferenza, la loro ricerca di dignità è la mia ricerca della dignità. Non solo sul tema dei migranti, ma sulle sofferenze in generale, dei diritti". E se le parole non bastassero per chiarire su quale polveriera sia seduto il governo, ci pensano le azioni a chiarire tutto. Mentre Roberto Fico lunedì prossimo andarà a San Ferdinando, in Calabria, cioè nel paese in cui è morto il sindacalista Soumayla Sacko, Matteo Salvini è andato a Como, dove ha promesso un provvedimento legale per allontanare dall'Italia chi, come quattro richiedenti asilo, ha aggredito figure come un autista o un controllore su un autobus o un treno.

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