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Matteo Salvini e Luigi Di Maio: i sondaggi, le piazze e golpe finanziario. Il governo può cadere davvero

Matteo Legnani
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C'è un elemento di preoccupazione in più, per il governo, in questi giorni di caos-manovra  in attesa dei giudizi che arriveranno dalla Commissione europea prima e dalle agenzie di rating poi. Riguarda i consensi al governo, che da qualche giorno a questa parte, secondo tutti i sondaggi, sono in calo. Per entrambi i partiti che formano la maggioranza gialloverde, segno che entrambi vengono ritenuti responsabili delle difficoltà di queste ore. A  fine settembre, come riporta il quotidiano La Stampa,  secondo tutti i principali istituti, Lega e Cinque Stelle avevano raggiunto l' apice dei loro consensi potenziali, con intenzioni di voto che nel loro complesso si erano attestate sul 62%, davvero una soglia straordinaria, rispetto a quella del 50,05%, rappresentata dalla somma delle percentuali ottenute dai due partiti alle Politiche. Ma nei sei giorni che vanno dal 3 all' 8 ottobre la Swg ha rilevato una flessione della Lega (dal 32,2% al 31%) ma anche dei Cinque Stelle (dal 29,8% al 29%). Flessione contestuale e rilevante soprattutto nella somma: due punti in una settimana è un dato che i sondaggisti valutano sempre con una certa attenzione. Analogo viene segnalato dall' Istituto Noto; per la Lega (dal 34 al 33%) e per i Cinque Stelle (dal 28 al 27%). Leggi anche: Salvini e Di Maio temono il complotto: "Chi c'è dietro allo spread" Ma la vera vertigine si registra nei giudizi sulla manovra economica, preannunciata nel Def. In questo caso è l' istituto Tecné a rilevare un fenomeno macroscopico. Nei giorni della presentazione del Def viene chiesto un giudizio secco sugli effetti della manovra: per il 42% degli interpellati l' opinone è "positiva", per il 36% è "negativa". La stessa domanda, ripetuta una settimana più tardi, quando si sono espresse le bocciature di mezzo mondo, i positivi sono calati al 40%, mentre i "negativi" si sono impennati al 48%.

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