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Luca Ricolfi: "Pd e Forza Italia destinati a sparire, governo gialloverde cadrà per colpe sue"

Matteo Legnani
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Vecchi partiti e vecchie facce. Questo c'è dietro il crollo di consensi apparentemente inarrestabile di Forza Italia e del Pd. Non a caso, i democratici sono andati in orbita, con quel 41% alle elezioni Europee del 2014, quando Matteo Renzi balzò in sella al partito e al Paese al grido di "rottamazione" e portandosi dietro tante facce nuove, poi come lui velocemente e prematuramente invecchiate. E Forza Italia, che è ancora e sempre la stessa di 15 anni fa, è avviata alla scomparsa per mancanza di sostenitori, come anche le recenti elezioni in Trentino-Alto Adige hanno mostrato. Lo dice Luca Ricolfi.  Il politologo, intervistato da Italia Oggi, spiega che "il trionfo populista-sovranista che tanti annunciano però è basato su un equivoco: si crede che gli europei vogliano voltar pagina, e che sia questo il motivo per cui sceglieranno i populisti. No, se i populisti vinceranno non sarà perché gli elettori vogliono il cambiamento, ma perché solo i populisti saranno stati in grado di rappresentarlo". Da questo punto di vista, secondo Ricolfi, "in Italia stiamo freschi. La gente non ne può più della vecchia nomenklatura di Forza Italia e del Pd, e loro che cosa fanno? Forza Italia affida riscossa e cambiamento a Berlusconi e Tajani. Il Pd a Martina e Zingaretti. Ma le sembra possibile? A otto mesi dalla più spettacolare batosta mai patita dai due maggiori partiti della seconda Repubblica, nessun congresso, nessuna vera discussione, nessuna riorganizzazione, nessun ricambio. E nessuna faccia nuova, nessuna analisi, nessuna idea, niente di niente. Berlusconi sogna una impossibile riscossa, il Pd crede ancora di poter tornare ad essere il perno di un campo progressista allargato. In queste condizioni nessuno si può stupire se l' elettorato continua, nonostante l' evidente inadeguatezza dei populisti, a preferirli al 'vecchio che avanza'". E ancora: "Credo che se a un certo punto il governo gialloverde cadrà sarà a causa dei propri errori, non certo per merito dell' opposizione. In politica troppo spesso si dimentica una cosa: il consenso è un concetto relativo, un governo può riscuotere un ampio consenso perché piace, ma anche, semplicemente, perché nessuna delle alternative riesce ad essere credibile. Leggi anche: Luca Ricolfi, la profezia che incenerisce il Pd: "Se Salvini..."

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