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Matteo Salvini lascia solo Luigi Di Maio contro l'Europa: grillino kamikaze, bomba sul governo

Giulio Bucchi
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Il passo indietro di Matteo Salvini sulla manovra lascia solo Luigi Di Maio e fa tirare un sospiro di sollievo a Giovanni Tria. Il leader della Lega alla vigilia della bocciatura della Commissione Ue sulla manovra apre, a sorpresa, sulla possibilità di "abbassare l'esposizione del debito", tagliando cioè i miliardi destinati a misure strutturali come reddito di cittadinanza e riforma delle pensioni restringendo la platea dei beneficiari. Un dietrofront significativo che fa intuire come il "rischio di andare a sbattere", per dirla con le parole di Giancarlo Giorgetti, sia concreto. Inizia da qui la partita delle prossime settimane in Parlamento, dove Salvini e Tria contano di aggiustare il tiro per arrivare a gennaio, quando la procedura d'infrazione diventerà effettiva, con qualche fatto concreto in più da presentare a Bruxelles per dimostrare la buonafede italiana. Leggi anche: "Cade il governo". Trapola grillina, come possono fregare Salvini Di Maio, però, ha altre intenzioni e continua a spingere sull'acceleratore dello scontro. Un piano kamikaze: il vicepremier grillino confida che la bocciatura europea sarà alla fine sul deficit (costo per il Tesoro tra i 10 e i 20 miliardi) e non sul debito (sanzione da 60 miliardi), un atto di fede che nasconde la volontà di non sacrificare sull'altare dei conti l'unica misura che potrà presentare in campagna elettorale per le europee, il reddito di cittadinanza. Forse, l'orizzonte temporale di Salvini ormai è diverso.

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