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Pdl, Biancofiore: "Alfano è un disastro, in Trentino ho perso per colpa sua"

Michela Biancofiore, PdL

Ignazio Stagno
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Furia Biancofiore. L'azzurra, dopo il deludente risultato alle provinciali in Trentino Alto Adige, si scaglia su Angelino Alfano. La sconfitta a Trento e Bolzano? "Tutta colpa di Alfano", per la Biancofiore. "Il voto parlamentare del 2 ottobre ha dato alla nostra gente l'idea di un Berlusconi in minoranza. E la campagna si è così trasformata in una via crucis, con i cittadini che ci fermavano per rivolgerci sempre le stesse domande. “Perché Alfano si comporta così? Perché non segue Berlusconi? Come possiamo avere fiducia in un partito che al massimo del suo splendore l'ha candidata in Campania per fare un favore alla SVP e che adesso la destituisce dal governo? Perché dovremmo votare una lista priva sia del simbolo del Pdl che di quello di Forza Italia?", afferma in un'intervista a La Notizia. "Tutta colpa di Alfano" - Poi arriva la bordata più pesante. La Biancofiore impallina Alfano e lo accusa di non aver mosso un dito per farla rientrare nella squadra di governo dopo le sue dimissioni da sottosegretaria: "Ho sempre nutrito rispetto e fiducia nei confronti  di Alfano, sentimenti evidentemente non ricambiati. Mi aveva garantito che avrebbe risolto in tempo utile per queste elezioni la mia estromissione dall'esecutivo decisa dal premier Letta. E invece non solo non si è più fatto sentire sul punto ma da lui non ho ricevuto alcuna comunicazione di quello che si poteva o non si poteva fare in campagna elettorale. Alfano ha preso tempo solo per far calmare la questione dal punto di vista mediatico. Confermando nei fatti il clima di ostilità assoluta e intollerabile di cui sono stata sempre vittima nel governo".   "Mi hanno abbandonato" - Infine è l'ora dei rimpianti e delle accuse a quella parte del Pdl che l'avrebbe "lasciata sola nella competizione elettorale": "Le uniche gentilezze accordatemi sono state una visita di Mariastella Gelmini e la chiusura della campagna con Daniela Santanché. Nessun ministro in carica si è mai sognato di passare da queste parti, nonostante i miei ripetuti inviti e appelli. Per loro ero e sono infrequentabile. Il fatto che non si sia voluto aiutare il partito sul territorio la dice lunga, lunghissima su costoro. Per questo dico che Berlusconi ora deve cambiare tutti ma proprio tutti, me compresa. Perché fare un danno del genere al movimento in campagna elettorale è farlo innanzitutto a lui e poi a ciascuno di noi". 

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