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Luigi Di Maio, l'M5s paga 1,6 milioni di euro l'anno i giornalisti

Matteo Legnani
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Ce l'hanno coi giornalisti, i 5 Stelle. E con la abolizione dei contributi pubblici ai giornali hanno dato sfogo alle loro pulsioni. Ma in realtà, ogni anno versano quasi 1,6 milioni di euro nelle tasche di "alcuni" giornalisti: ovvero coloro che sono riusciti a entrare nei "gangli" del sistema M5S lavorando come portavoce e addetti stampa di ministri e ministeri. In tutto, come calcola il quotidiano Il Giornale, portano a casa esattamente 1 milione 599mila e 460 euro l'anno. Il "paperone" del gruppo è il portavoce del premier Giuseppe Conte, Rocco Casalino, che ha un contratto da 169mila euro l'anno; anche la vice dell'ex Grande Fratello, Maria Chiara Ricciuti, non sta messa male, coi suoi 130mila euro l'anno, mentre il terzo collaboratore della squadra del premier, Massimo Prestia, si "accontenta" di 68mila euro. I quattro giornalisti al servizio di Di Maio, Sara Mangeri, Cristina Belotti, Giorgio Chiesa e Luigi Falco, prendono tra i 100 e i 130mila euro. Alfonso Bonafede ha assunto Andrea Cottone e Massimo Filipponi per 120mila euro annui e 25mila euro annui, rispettivamente. Il titolare dell'Ambiente Sergio Costa è dotato, negli uffici di diretta collaborazione, di due giornalisti: Stefania Divertito che guadagna 100mila euro l'anno e Gabriele Salari con uno stipendio di 63mila euro. Il portavoce di Elisabetta Trenta (Difesa), Augusto Rubei, prende 90mila euro, mentre di molto meno s'accontenta Lucilla Vazza alle dipendenze del ministro alla Salute Giulia grillo: 35mila euro. Leggi anche: Rocco Casalino, l'omo dell'anno: dodici mesi di gaffe del grillino e una vecchia profezia

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