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Primarie Pd, stravince Nicola Zingaretti: sterzata a sinistra, adesso attenzione al M5s

Davide Locano
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Tutto come previsto: alle primarie del Pd vince, anzi stra-vicne, Nicola Zingaretti. I dati vengono diffusi dal suo comitato: "Siamo intorno al 67%", affermano. In seconda piazza Maurizio Martina al 18%, terzo Roberto Giachetti al 12 per cento. Zingaretti incassa circa 1 milione di voti. Buona l'affluenza, superiore alle aspettative: i democrat avevano fissato la soglia minima a un milione di voti. Giachetti si è subito complimentato: "Zingaretti sarà presidente". Anche Martina ha riconosciuto la vittoria parlando di "una bella giornata". Gianni Dal Moro, presidente della commissione del congresso dem, ha affermato: "A seggi chiusi l'obiettivo di un milione e mezzo di votanti è stato raggiunto". Si potrebbe arrivare anche a 1 milione e 700mila voti (alle primarie del 30 aprile 2017, l'affluenza era stata di 1 milione e 800mila). Con la vittoria di Zingaretti, il Pd potrebbe cercare di avvicinarsi al M5s: sul punto, il presidente della regione Lazio, è sempre stato piuttosto ambiguo. Possibili, probabili gli ammiccamenti, soprattutto in un momento così difficile per i grillini all'interno della maggioranza gialloverde. Per inciso, Zingaretti ha anche reso noto che non lascerà la presidenza del Lazio. Con la sua vittoria il Pd sterza decisamente a sinistra: lui il candidato più "rosso" tra i tre in corsa. Per certo, le urne delineano una sconfitta per Matteo Renzi: l'ex premier non ha palesato prima delle primarie la sua scelta, che sicuramente non è ricaduta su Zingaretti (Giachetti il candidato più vicino a Renzi). Leggi anche: Primarie Pd, la buffonata del padre di Di Battista Con una vittoria di Zingaretti con simili proporzioni, Renzi potrebbe trarne le conseguenze. L'ex premier ha detto chiaro e tondo che non farà la guerra al nuovo segretario Pd, ma secondo retroscena di stampa che si inseguono da tempo potrebbe lasciare un partito che di fatto lo ha espulso per creare una nuova formazione politica. Operazione, comunque, non imminente: nel caso, lo farà soltanto dopo il voto alle Europee. Con la vittoria di Zingaretti, infine, crescono le probabilità di una ricucitura tra il Pd, Leu e Mdp: i vari Pierluigi Bersani, Roberto Speranza e Laura Boldrini potrebbero tornare all'ovile.

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