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Matteo Salvini, la tenaglia leghista sulla Regione Piemonte: disastro Forza Italia, a un passo dalla fine

Gino Coala
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Gli accordi all'interno del centrodestra per i candidati a governatore per le prossime elezioni regionali rischiano di cambiare all'ultimo momento, soprattutto dopo la rinuncia della leghista Lucia Borgonzoni, indicata come candidato alla presidenza dell'Emilia-Romagna. Le carte sul tavolo si rimescolano ora, come riporta il Fatto quotidiano, a partire dal Piemonte, dove il Carroccio potrebbe mettere in discussione il nome scelto dal centrodestra, che in teoria spetta a Forza Italia. Il partito di Silvio Berlusconi puntava all'europarlamentare Alberto Cirio, coinvolto nello scandalo Rimborsopoli. La decisione dei giudici su di lui potrebbe arrivare troppo tardi, quasi a liste presentate, il che aprirebbe la strada ad altre più sicure alternative. Leggi anche: Berlusconi, il crollo nella classifica dei più ricchi d'Italia: quante posizioni ha perso Se l'ipotesi di Cirio non dovesse andare in porto, ci sarebbe per esempio il senatore di Fratelli d'Italia Guido Crosetto, anche se è lui stesso a smentire ogni tipo di interesse diretto. E nella Lega piemontese nessuno ancora si sbilancia, per quanto i dubbi comincino ad emergere: "Siamo pronti a votare Cirio anche se non dovesse ottenere l'archiviazione. Ma certo, bisogna fare i conti con l'eventualità che la magistratura applichi anche nei suoi confronti gli stessi criteri adottati in casi simili nella stessa inchiesta". L'interesse della Lega per il Piemonte è ben nota, tanto che da giorni circola il nome dell'imprenditore Paolo Damilano, vicinissimo a Giancarlo Giorgetti, come possibile soluzione risolutiva allo stallo.

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