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Matteo Salvini contro il giudice della sentenza di Genova: "Che fine dovrebbe fare l'omicida"

Gino Coala
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Un nuovo caso controverso di omicidio "per colpa della vittima", che arriva direttamente dal tribunale di Genova, dove il giudice hanno dimezzato la pena di Javier Napoleon Pareja Gamboa, operaio dell'Ecuador di 52 anni, che ad aprile 2018 aveva ucciso sua moglie, Jenny Angela Coello Rayes di 46 anni, all'interno del loro appartamento. Secondo il magistrato, la donna aveva "illuso" l'imputato, prima che lui la accoltellasse al petto perché aveva scoperto che la donna non aveva lasciato l'amante, come gli aveva promesso. Nel proseguo dell'articolo i dettagli di tutta la vicenda. Va prima segnalato, però, il commento piovuto a caldissimo da parte di Matteo Salvini, che picchia durissimo contro la toga: "Non ho parole. Non c'è delusione o gelosia che possa giustificare un omicidio. Chi ammazza in questo modo deve marcire in galera". Leggi anche: Bongiorno lo critica sul delitto d'onore, il giudice si difende: Secondo la sentenza di Genova, come riporta Tg24com, quella sera l'uomo colpì la moglie perché mosso da "un misto di rabbia e disperazione, profonda delusione e risentimento, ha agito sotto la spinta di uno stato d'animo molto intenso, non pretestuoso, né umanamente del tutto incomprensibile". E se non dovesse bastare, il giudice ha poi aggiunto: "L'uomo non ha agito sotto la spinta della gelosia, ma come reazione al comportamento della donna, del tutto incoerente e contraddittorio, che l'ha illuso e disilluso allo stesso tempo". Alla luce di tutte queste spiegazioni, il giudice ha riconosciuto le attenuanti generiche che, combinate con lo sconto di un terzo della pena previsto per il rito abbreviato, hanno portato la condanna a 16 anni, anziché 30 richiesti dall'accusa.

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