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Matteo Salvini, il rilancio sulla flat tax per le famiglie. Il piano e i numeri: chi ci guadagna e quanto

Giulio Bucchi
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La Lega lancia con forza il tema della Flat tax familiare e all' improvviso spuntano dossier sull' inapplicabilità della misura. Ieri mattina, a Melfi - in provincia di Potenza - il ministro dell' Interno Matteo Salvini ha dichiarato l' intenzione di far entrare entro la fine dell' anno la tassa piatta anche «nelle case delle famiglie dei lavoratori dipendenti italiani». Si tratterebbe della "fase due", dopo che la Flat tax è già stata applicata al 15% alle partite Iva e ai professionisti che fatturano fino a 65 mila euro. «Sulla Flat tax non abbiamo mai smesso di lavorare, giorno e notte» ha sottolineato Salvini. Leggi anche: La soffiata di Renato Farina, la trappola con cui l'M5s può affondarlo Stando al contratto di governo, anche l' aliquota della tassa piatta familiare sarebbe del 15%, solo però se la somma dei redditi del nucleo è inferiore a 80 mila euro. Da questa soglia in su l' aliquota sale al 20. La novità, annunciata dall' ideologo della Flat tax, il sottosegretario leghista alle Infrastrutture Armando Siri, è che prima dell' entrata in vigore del regime fiscale diversificato potrebbe venirne introdotto uno intermedio che consenta di pagare il 15% di tasse a tutte le famiglie (ma anche ai conviventi regolarizzati), che hanno un reddito complessivo sotto ai 50mila euro. Sostenibile - Secondo il ministero dell' Economia però, e veniamo ai dossier, la Flat tax familiare non sarebbe assolutamente sostenibile. Nel pomeriggio l' AdnKronos ha diffuso un' agenzia secondo cui, in base «a simulazioni svolte al Mef», sarebbe «praticamente impossibile» avviare la misura, che costerebbe oltre 50 miliardi. «Anche laddove si dovesse fissare la soglia dei 50mila euro» avrebbero sottolineato i tecnici «staremmo su un costo intorno ai 25 miliardi». Due ore dopo è l' Ansa a parlare di un'«ipotesi di simulazione datata 8 febbraio 2019 fatta dal ministero dell' Economia» in base a cui la Flat tax a due aliquote avrebbe un costo di 59,3 miliardi. «Non ho mai visto questa simulazione» ha detto il sottosegretario Siri a Libero. «In ogni caso chi parla di 50 miliardi, o addirittura di più, non conosce la materia, è chiaro, sono cifre assurde che non tengono conto delle deduzioni basate sul reddito e il numero dei componenti della famiglia. La Flat tax pensata per redditi complessivi sotto ai 50 mila euro», ha precisato Siri, «costerà circa 12 miliardi e ne potranno beneficiare 28 milioni di famiglie». L' aliquota al 15% farebbe venire meno le detrazioni e i bonus vigenti e l' adesione al nuovo regime sarebbe su base volontaria. Nella finanziaria - «Ad esempio» ha spiegato Siri «se hai ristrutturato la casa 2 anni fa e ne hai ancora 8 di detrazioni, può risultare più conveniente il sistema attuale». L' intenzione reale della Lega è di inserire la misura nella finanziaria del 2020. E però, con le elezioni europee alle porte il Carroccio ha deciso di puntare di nuovo su uno dei suoi cavalli di battaglia dopo che l' emergenza immigrazione, per merito di Salvini, è rientrata. Gli ex padani, oltre a staccare di parecchi punti i 5 Stelle, il 26 maggio mirano a prosciugare ciò che resta del bacino elettorale di Forza Italia, e per farlo hanno scelto di tornare sui temi economici. La sensazione è che il nuovo piano fiscale dei salviniani decollerà dopo il voto di Bruxelles, quando gli alleati di governo saranno ancora più deboli e in Europa la Lega sarà uno dei partiti di riferimento. Intanto Luigi Di Maio ha dichiarato che sulla flat tax familiare il Movimento troverà una soluzione con la Lega. «L' importante» ha aggiunto punzecchiando Salvini «è non fare facili promesse alla Berlusconi».

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