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Matteo Salvini, l'insulto del ministro "tecnico" Sergio Costa: "Non sa di che parla, e Di Maio mi ascolta"

Giulio Bucchi
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"Gli attacchi di Matteo Salvini? Ha il diritto di criticare, ma prima dovrebbe studiare". Parola di Sergio Costa, ministro dell'Ambiente "tecnico" ma d'area M5s, che intervistato dal Corriere della Sera rivela come Luigi Di Maio e Danilo Toninelli pendano di fatto dalle sue labbra su un argomento spinoso come quello della Tav: "Non ho voce in capitolo ma loro ascoltano il mio parere", spiega Costa, che è ovviamente contrario per un grosso rischio legato all'amianto che si libererebbe nell'aria perforando le Alpi in Val di Susa.  Leggi anche: "Se contiamo le ore in cui Salvini...": Grillini fuori controllo: roba che neanche il Pd Secondo Costa gli attacchi del ministro dell'Interno e vicepremier "significano che allora sto lavorando bene" perché "quando affronta i temi ambientali non sa di che cosa parla". E aggiunge: "Prendiamo i termovalorizzatori. Volerne costruire di nuovi è antistorico, soprattutto quando alcune regioni - Lombardia e Veneto tra queste - stanno pianificando di chiuderli. È una questione di buon senso che si spiega con i numeri". "Secondo gli obiettivi europei - prosegue il ministro M5s - gli inceneritori bruciano rifiuti indifferenziati non riciclabili e non compostabili, e noi abbiamo un accordo con l'Europa per cui entro il 2030 dobbiamo arrivare al 70% di raccolta differenziata. Cosa ci mettiamo quindi in quegli ipotetici impianti che nel 2030 avremmo appena finito di costruire?". "Io non voglio che si costruiscano impianti che non servono. Ma gli impianti di compostaggio sì, sono loro il futuro visto che smaltiscono il materiale organico, ovvero il 40% dei nostri rifiuti. È questo il problema di Salvini".

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