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Luigi Di Maio, Senaldi e il vero piano dei grillini con i magistrati: come vogliono andare col Pd

Gino Coala
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Se e quanto dura il governo e cosa accadrà il 27 maggio, dopo il voto per le Europee, sono diventati ormai il sesto e il settimo mistero gaudioso del mese mariano che inizierà la prossima settimana. I bene informati fino a poco fa giuravano che Salvini avrebbe tentato le urne in ottobre, anche se le elezioni in autunno non hanno precedenti nella storia d' Italia, e si dividevano tra chi scommetteva che avrebbe provato la corsa solitaria e chi propendeva per una riedizione del centrodestra, vecchia maniera, ossia con Forza Italia, o nuovo tipo, cioè con una sigla raggruppante Meloni, Toti e altri moderati ma senza azzurri. Dall' uovo di Pasqua però è uscito uno scenario a sorpresa. Matteo vorrebbe far cadere l' esecutivo, perché non ne può più dei Cinquestelle, non vuole mollare il sottosegretario Siri, del quale Di Maio ha chiesto la testa, e si è spinto al punto di non ritorno nella polemica con il sindaco Raggi per il disastro di Roma. Sarebbero già in corso i lavori per trovare una maggioranza che regga. Leggi anche: Zingaretti, come provoca Di maio per farlo rompere con Salvini: "Grillini vittime della Lega" Noi di Libero ne prendiamo atto, tuttavia ci teniamo a offrire un altro, inquietante, punto di vista, suggerito dalla cronaca e non dalla fantapolitica. Sabato abbiamo spiegato come ci sia un esercito di soggetti vogliosi di crocifiggere Salvini. Non solo i rivali politici del Pd, ma anche gli alleati della Lega, sia quelli di coalizione (Berlusconi) sia quelli di governo (M5S). A questi si aggiungono la Chiesa, le coop e le ong che speculano sui migranti, l' Europa, Macron e tanti altri. I nemici più pericolosi sono però i magistrati, che in accoppiata con i giornali formano un tandem in grado di ammazzare qualsiasi politico; chiedere per informazioni a Berlusconi. Procure più media, la tecnica del golpe moderno all' italiana, già sperimentata nel 1992 ai danni di Dc e Psi e andata a segno anche nel 2011 contro il Cavaliere, dopo quasi vent' anni di tentativi. VICENDE COMICHE Oggi la storia si ripete. L' uomo che rompe le uova nel paniere alla sinistra, forte di un consenso popolare che va oltre il 30%, stavolta è Matteo Salvini. Contro di lui è partito l' assedio giudiziario per fargli fare la fine di Silvio. In queste pagine illustriamo le inchieste che sono state aperte contro gli uomini del Carroccio. Non mancano i casi ridicoli, come quello del capogruppo alla Camera, Riccardo Molinari, condannato a 11 mesi di carcere per una nota spese contestata di 1.158 euro. Ma anche la vicenda del sottosegretario Siri, accusato di mazzette mai trovate per una legge mai fatta sulla base dell' intercettazione di due mafiosi è da manuale. M5S ne pretende le dimissioni in quanto l' inventore della flat tax avrebbe cercato di aiutare un imprenditore eolico però, sorpresa, le sanatorie sulle energie rinnovabili proposte dai grillini sono più generose di quelle suggerite da Siri e bocciate dal Movimento. Per non ripeterci, sorvoliamo su Salvini, indagato due volte per sequestro di persona per aver fermato gli sbarchi in Italia. D' altronde il fatto si commenta da sé. Non occorre essere dei complottisti per insospettirsi per la messe di inchieste che stanno travolgendo la Lega e per l' entusiasmo con il quale i grillini le cavalcano. Un atteggiamento troppo violento nei confronti dell' alleato per giustificarsi solo con il clima da campagna elettorale. Ieri il Blog delle Stelle ha lanciato un attacco pesante al Carroccio, facendo a Salvini 4 domande sul caso Siri, in stile Repubblica con il Cavaliere ai tempi delle Olgettine. Poco prima, Di Maio aveva sparato su Matteo in quanto non sarà presente alle celebrazioni del 25 aprile, alle quali la sinistra gli ha diffidato di andare. IL PIANO Insomma, il leader grillino ha iniziato a parlare come Bersani, Camusso o Boldrini, spostandosi a sinistra sulle posizioni di Fico e Di Battista. Sono ami gettati al Pd: se dopo le Europee Salvini fosse tentato di far saltare il banco, o Di Maio stesso decidesse con Casaleggio che ciò convenga al Movimento, è pronto a scattare il piano per un nuovo governo senza passare dalle urne. Ma anche se dopo il 26 maggio divenisse il leader del partito di gran lunga più votato, oltre che della coalizione maggioritaria, per Salvini non è prevista la poltrona di Palazzo Chigi, bensì la panchina, all' opposizione. A menar le danze sarebbero un Di Maio riconvertito al comunismo e un Pd de-renzizzato, con Zingaretti a tenere insieme il frastagliato universo sinistrorso, compattato solo dall' anti-salvinismo e dalla gran voglia di potere. Con il partito piantato al 20%, il segretario dem avrebbe solo da guadagnarci. Se Salvini, da socio di minoranza, è riuscito a prendersi un terzo dei voti grillini, lui può sempre sperare di ripetere l' operazione e conquistarsi un altro terzo. In nome della stabilità, Mattarella sarebbe disposto ad avallare l' operazione, così che il suo successore al Colle venga nominato da un Parlamento, questo, a maggioranza rossa e non di centrodestra. di Pietro Senaldi

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