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Matteo Salvini, la missione epocale del leghista all'assalto delle roccaforti rosse: prende pure Capalbio

Gino Coala
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Nel giro di un solo mese, la Lega di Matteo Salvini potrebbe conquistare le ultime irriducibili, almeno in apparenza, roccaforti della sinistra. Prima fra tutte per simbolismo, più che peso elettorale, è Capalbio. Poco più di 4mila anime sempre meno di sinistra e sempre più tentate dal dare fiducia al candidato sindaco espressione del Carroccio, dopo oltre 70 anni di regno comunista. D'estate alla mitologica Ultima spiaggia di Capalbio si sono da sempre ritrovati intellettuali e politici salottieri della sinistra più raffinata, anche il segretario del Pd Nicola Zingaretti in passato ha villeggiato da queste parti. Leggi anche: Salvini, sondaggio rivelatore: Lega primo partito in Emilia-Romagna L'obiettivo Capalbio non è una missione impossibile, anzi secondo Susanna Ceccardi, donna forte della Lega in Toscana, è la logica conseguenza dell'impegno leghista nella regione ex rossa: "Se abbiamo espugnato la rossissima Pisa lo scorso anno - ha detto al Messaggero - se siamo messi molto bene per togliere a maggio ai grillini e alla storia comunista Livorno, perché non dovremmo vincere a Capalbio?". Gli obietti nel mirino leghista sono diversi e tutti con buone possibilità di riuscita. Oltre Capalbio, c'è mezza Emilia-Romagna da ribaltare con 235 comuni governati oggi dal centrosinistra: "Se ne prendiamo il 20% - dicono da fonti vicine a Salvini - sarà un successo. Ma ne prenderemo infinitamente di più". Il bazooka leghista punta infatti su Ferrara, Modena e Forlì, per citare i centri più grandi. E in giro per l'Italia l'elenco continua: Cinisello Balsamo, popoloso comune del Milanese, è il prossimo obiettivo possibile, dopo che già Sesto San Giovanni è crollata, quando sembrava impossibile.

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