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Salone del Libro, Polacchi furioso dopo l'esclusione: "Questo è un attacco a Matteo Salvini"

Gino Coala
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Francesco Polacchi, editore di Altaforte e vicino a Casapound, sospetta che dietro la sua esclusione dal Salone del Libro, ci sia invece un attacco diretto al ministro dell'Interno Matteo Salvini. Nella tarda serata di ieri, i responsabili del Salone hanno deciso di chiudere lo stand di Altaforte, che era stato già spostato nei giorni scorsi dopo l'esplosione delle polemiche su Polacchi che si era dichiarato fascista a La Zanzara su Radio24. Polacchi però al Lingotto si è presentato lo stesso e ha improvvisato una conferenza stampa all'aperto con un attacco ben preciso, diretto anche al governatore del Piemonte, Sergio Chiamparino, e la sindaca di Torino, Chiara Appendino, che hanno denunciato Polacchi per apologia del fascismo: "Le mie dichiarazioni sono state usate come scusa, sono stato denunciato per un reato di opinione. Sono disponibile a chiarire la mia posizione con la Procura, ma ritengo che la pietra dello scandalo sia il libro 'Io Matteo Salvini'". Leggi anche: Salone del libro, l'editore di Altaforte sfida la censura dello stand: "Alle 10 sarò lì ad aprirlo" Secondo la teoria di Polacchi, la sua casa editrice sta pagando il caro prezzo dell'esclusione dal Salone del Libro per la scelta di aver pubblicato un volume sul leader della Lega: "È un attacco al ministro dell'Interno, che comunque non voglio tirare per il bavero". Dopo la decisione di chiudere lo stand di Altaforte, Polacchi ha intenzione di non arrendersi: "Una revoca inaccettabile - aggiunge - andremo per via legali".

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