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Vittorio Feltri e la latrina romana, severa difesa di Virginia Raggi sulla monnezza

Davide Locano
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La storia stucchevole dei rifiuti che strangolano Roma ha strangolato anche noi che viviamo, per fortuna, in città evolute e civili Ogni giorno in tv e sui giornali assistiamo a uno scempio: la capitale, la più bella del mondo da sempre, è sepolta da porcherie maleodoranti e non c' è verso di ripulirla. Le colpe di questo scandalo ricadono sulla sindaca Raggi, che non sarà un fulmine di guerra, però sarebbe troppo pretendere da lei iniziative miracolistiche. Cosa potrebbe fare, lei povera anima, di fronte a una montagna di monnezza in gran parte ereditata dai suoi predecessori in Campidoglio? A me i grillini non sono simpatici perché incompetenti e pasticcioni, ma trovo ingiusto accanirsi sull'ultimo anello della pattumiera. Leggi anche: Vittorio Feltri: "Voglio decidere come e quando morire" Virginia è una signora perbene che fa male poiché non potrebbe agire meglio nella situazione in cui si trova, un vero e proprio caos provocato non da lei, bensì da precedenti amministrazioni insensibili ai problemi romani. Che sono appunto vecchi come il Cucco. Infatti in tutto il Nord si è trovato il modo per distruggere o riciclare gli avanzi della civiltà dei consumi. Sono stati costruiti, Brescia insegna, fior di termovalorizzatori che azzerano le schifezze gettate dagli uomini. Cosicché il Settentrione ora è pulito come una clinica svizzera. Ovvio, il pattume qui viene eliminato con procedimenti scientifici che non producono inquinamento. Mentre nel Centro e nel Mezzogiorno le popolazioni si ostinano a inviare ogni loro sozzeria in Germania o nel Settentrione, temendo di essere avvelenati da fumi tossici in casa propria. Questo è un pregiudizio alimentato da una mentalità medievale: se una cosa fa schifo la rifilo al mio vicino così conservo la salute. Ragionamento da idioti che purtroppo ha adottato anche miss Raggi dicendo di non desiderare né discariche né bruciatori tecnologicamente avanzati. Mi domando. Tertium? Che propone quale alternativa? Non le resta che raccomandare ai romani di nascondere la spazzatura sotto il letto e di affogare in essa. Qualsiasi Paese europeo si è dotato di termovalorizzatori, esattamente come la Lombardia, per citare una regione più degna del Lazio, e non bussa alle porte di altre nazioni per sistemare i casi propri in materia di sporcizia da neutralizzare. Quindi, cara Raggi, si rassegni: o lei e i suoi cittadini si decidono a regolarsi da soli per non vivere nella merda, tra topi giganti e gabbiani da combattimento, oppure sarete condannati a contendervi il territorio con animali non da salotto. Vedo un rischio: che lei diventi una patata fritta e sia costretta a friggere pure i suoi simili. di Vittorio Feltri

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