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Matteo Salvini, Savoini e fondi russi, Repubblica ci sguazza: "Moscopoli, i blitz della Lega alla Camera"

Giulio Bucchi
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A sinistra si buttano a capofitto sul caso "fondi russi" alla Lega e Repubblica, come da copione, ci sguazza. E così l'inchiesta milanese su Gianluca Savoini, il presidente dell'associazione Lombardia-Russia intercettato nell'ottobre 2018 a Mosca mentre secondo il sito americano Buzzfeed trattava finanziamenti al Carroccio in cambio di affari in campo petrolifero, offre il là al quotidiano per titolare a caratteri cubitali su "Moscopoli" e puntare il dito contro "i blitz alla Camera per cancellare il divieto di finanziamento estero".  Leggi anche: "Sì M5s alla commissione d'inchiesta": Di Maio, una mossa kamikaze? Siamo tra ottobre e novembre 2018, si parla (anzi, si battaglia) di manovra, Spazzacorrotti e Decreto crescita e i leghisti propongono un emendamento su soldi a partiti e fondazioni. Lo scontro con i 5 Stelle per eliminare il divieto di finanziamento estero presente nel comma 2 della Spazzacorrotti è cruento, finirà con una parziale deroga allo stesso divieto inserita nel Decreto Crescita. Ma Repubblica non molla e rilancia, ricordando la presa di posizione del neo-ministro agli Affari Ue Lorenzo Fontana, contrario alle sanzioni economiche contro la Russia. La Lega si batte da anni, "per difendere gli interessi di tante aziende italiane", ha sottolineato solo giovedì Salvini. E anche una posizione economica e politica trasparente viene usata come capo d'accusa.

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