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Maria Elena Boschi fregata dal Pd, Renzi bombarda: "Non mi occupo più del partito, ma...". Scissione in vista?

Giulio Bucchi
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Del Pd "non mi occupo più", e Nicola Zingaretti dovrebbe "occuparsi dell'altro Matteo, non di me". Matteo Renzi, intervistato dal Corriere della Sera, lancia una sfida al segretario dem e alla nuova (o vecchia?) classe dirigente, parlando quasi da separato in casa. "Non ho conti da regolare sul passato: i conti sul passato li ha regolati l'Istat quando ha mostrato che con le nostre leggi di bilancio l'Italia è cresciuta", spiega con orgoglio l'ex premier, difendendo poi a spada tratta l'iniziativa di Maria Elena Boschi di presentare una mozione di sfiducia contro Matteo Salvini, criticata e stoppata dalla maggioranza dem. Leggi anche: "Testa di caz*** e quanto sei f***". Feltri a valanga sulla Boschi: cosa non ha ancora capito "Credo che se il ministro dell'Interno va in delegazione a Mosca con gente che chiede rubli ai russi e poi si rifiuta di venire in Parlamento l'opposizione abbia il dovere - non il diritto - di fare una mozione di sfiducia". E prosegue: "Aver perso l'attimo per formalizzare la sfiducia, a me è sembrato stravagante". A chi dice così si compattano, Renzi risponde: "Non capisce che Lega e Cinque Stelle si compattano per le poltrone non per noi". Che poi il Pd nazionale sfiduci Davide Faraone, renzianissimo e ormai ex segretario Pd in Sicilia, e non Salvini "è un errore. Ma io conosco Faraone, so che è una roccia e che continueremo a lavorare insieme". 

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