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Matteo Salvini, Bruno Vespa: il piano di Mattarella per togliergli il Viminale in caso di crisi di governo

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Caterina Spinelli
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Il clima di tensione continuo all'interno del governo gialloverde lascia pensare alla possibilità di un ritorno alle urne: ma a Parlamento chiuso quale governo resterà in carica per l'ordinaria amministrazione? "La tradizione vuole - spiega Bruno Vespa - che sia il governo uscente ad assumersi questo compito. Qualcuno sostiene che sarebbe disdicevole far restare in carica il frutto di una maggioranza frantumata. Ma quando si va a elezioni anticipate è perché si frantuma la maggioranza, altrimenti non si aprirebbe la crisi", scrive il conduttore di Porta a Porta su Il Giorno. L'unico caso infatti in cui alle elezioni andò un governo diverso fu il sesto gabinetto Fanfani nel 1987. Leggi anche: Mattarella, messaggio a Salvini e Di Maio: "Io sono l'arbitro, se cade governo, non si torna alle urne" Non c'è stato mai, perciò, "un governo del Presidente". "Chi ventila questa ipotesi ritiene - prosegue Vespa - che al Quirinale non si veda di buon occhio la permanenza al Viminale in campagna elettorale dell'eventuale protagonista della crisi, cioè di Matteo Salvini. Il ministro dell'Interno è il garante della correttezza del voto e qualcuno immagina che uno dei concorrenti non possa fare anche l'arbitro. Ipotesi scivolosa, che sarebbe valutata con estrema prudenza da un campione dell' equilibrio istituzionale come Sergio Mattarella". Insomma, Salvini dovrebbe fare molta attenzione: in caso di crisi di governo, secondo Vespa, il Colle potrebbe volere un passo indietro dal dicastero degli Interni. Anche nel caso in cui, di fatto, rimanesse al comando il governo uscente.

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