Salvini apre la crisi: "La maggioranza non c'è più"
Governo
Roma, 8 ago. (Adnkronos) - "Inutile andare avanti a colpi di no e di litigi, come nelle ultime settimane, gli italiani hanno bisogno di certezze e di un governo che faccia, non di 'signor no'. Non vogliamo poltrone o ministri in più, non vogliamo rimpasti o governi tecnici: dopo questo governo (che ha fatto tante cose buone) ci sono solo le elezioni". Non fa giri di parole Matteo Salvini, che dopo il colloquio con il premier Conte sceglie di rompere chiedendo di tornare al voto, aprendo di fatto la crisi di governo."L'ho ribadito oggi al presidente Conte: andiamo subito in Parlamento per prendere atto che non c'è più una maggioranza, come evidente - sottolinea il leader della Lega - dal voto sulla Tav e dai ripetuti insulti a me e alla Lega da parte degli 'alleati', e restituiamo velocemente la parola agli elettori. Le vacanze non possono essere una scusa per perdere tempo e i parlamentari (a meno che non vogliano a tutti i costi salvare la poltrona) possono tornare a lavorare la settimana prossima, come fanno milioni di italiani", spiega il vicepremier. Poi, nel corso dell'intervento a Pescara, Salvini snocciola le ragioni della Lega: "Bisogna fare la cose bene in fretta e con coraggio, non è momento che ci possiamo permettere i no. Sono una persona paziente ma non sopporto più i no. C'è bisogno di fare, di fare e sbloccare le opere pubbliche, non abbiamo bisogno di ministri che bloccano le opere pubbliche. Pur di andare avanti siamo disposti a mettere a disposizione le nostre poltrone, ci sono sette ministeri della Lega a disposizione. Per noi la poltrona vale meno di zero, se serve parlano gli italiani". "Qualcuno dice non si può convocare il Parlamento, è Ferragosto...I parlamentari della Lega sono pronti ad andare in aula da lunedì, e poi martedi, mercoledi... anche domenica", incalza Salvini, che poi lancia la sfida: "Deputati e senatori alzino il culo e vengano in Parlamento, anche la settimana di Ferragosto, se serve. Chi non viene è perché vuole tenersi la poltrona. Sfidiamo i 900 parlamentari a presentarsi in Parlamento settimana prossima", dice il vicepremier. Al voto dopo la manovra economica? "E chi la fa? La manovra - replica - la deve fare chi ha la forza del voto del popolo italiano e un Parlamento legittimato dal voto degli italiani" Dopo l'annuncio di Salvini nel tardo pomeriggio, la replica del vicepremier Luigi Di Maio: "Noi siamo pronti, della poltrona non ci interessa nulla e non ci è mai interessato nulla, ma una cosa è certa: quando prendi in giro il Paese e i cittadini prima o poi ti torna contro. Prima o poi ne paghi le conseguenze"."C'è una riforma a settembre, fondamentale - continua il leader pentastellato -, che riguarda il taglio definitivo di 345 parlamentari. E' una riforma epocale, tagliamo 345 poltrone e mandiamo a casa 345 vecchi politicanti. Se riapriamo le Camere per la parlamentarizzazione, a questo punto cogliamo l'opportunità di anticipare anche il voto di questa riforma, votiamola subito e poi ridiamo la parola agli italiani. Il mio è un appello a tutte le forze politiche in Parlamento: votiamo il taglio di 345 poltrone e poi voto".