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Governo giallorosso, il Pd cede il potere ai 5 Stelle: tutta la verità sui nuovi ministri

Caterina Spinelli
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Non a tutti il governo Conte bis apporta benefici. Luigi Di Maio ne è un esempio: nonostante il ruolo da Ministro degli Esteri, il capo politico 5 Stelle ne esce parecchio ridimensionato. Negli ultimi dieci anni - ricorda il sito Dagospia - il ruolo del capo della Farnesina è stato piuttosto svuotato. Tra gli ultimi a sedersi su quella poltrona si ricordano Federica Mogherini (Angelino Alfano e Enzo Moavero Milanesi. A piangere anche Davide Casaleggio, solo, isolato e convinto che questo nuovo esecutivo farà perdere altri consensi ai grillini.  Leggi anche: Di Maio agli Esteri, la Merkel telefona a Mattarella: rabbia della cancelliera Va meglio per Beppe Grillo, che con il suo dietrofront ha cancellato le vecchie scaramucce per il bene del nuovo esecutivo. Dopo mesi di strappi e delusioni, ha voluto dimostrare che può riprendersi il Movimento quando vuole. Infine, sapeva che la Lega non avrebbe mai votato una riforma elettorale in chiave proporzionale, perché Salvini puntava a quel po' di maggioritario garantito dai seggi uninominali e dal premio di maggioranza riconosciuto dalle sentenze della Corte Costituzionale. Invece il M5S può sopravvivere solo col proporzionale. A piangere - prosegue Dago - anche Alessandro Di Battista, che da quando è partito per il Guatemala si è trovato "disoccupato" e con questo governo non può sperare di ottenere qualcosa di più.   

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