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Giuseppe Conte in Europa da Ursula von der Leyen: tasse e immigrazione, i temi sul tavolo

Caterina Spinelli
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Giuseppe Conte è arrivato a Bruxelles dove lo aspetta una serie di vertici delle istituzioni europee. Il nuovo governo giallorosso pare essere apprezzato all'estero. A darne la riprova (oltre alla nomina di Paolo Gentiloni come commissario agli Affari economici) una frase del premier bis, che su Facebook ha scritto: "L'Italia oggi è più forte, e con il nuovo governo intendiamo svolgere un ruolo di primo piano in questa fase di rinnovamento dell'Unione europea. La mia determinazione è massima e confido di poter riscontrare un elevato grado di convergenza con la nuova Commissione europea". Dopo l'incontro con Ursula von der Leyen, presidente della Commissione Europea, Conte vedrà anche il presidente del Consiglio Ue, Donald Tusk, il presidente del Parlamento europeo David Sassoli, il presidente uscente della Commissione Ue, Jean Claude Juncker, e il presidente del Consiglio Ue designato, Charles Michel. Pronto a ricevere ordini? Probabilmente sì. "In Europa non abbiamo tempo da perdere - prosegue Conte - ritengo sia prioritario accelerare per raggiungere tre obiettivi fondamentali e strategici per l'Italia e gli interessi degli italiani: la modifica del Patto di stabilità a favore della crescita, il superamento del Regolamento di Dublino sui flussi migratori, un regime di misure e interventi straordinari che favoriscano la crescita e lo sviluppo del nostro Mezzogiorno".  Leggi anche: Feltri scatenato a Stasera Italia: "Gentiloni? Non sa fare due più due" E ancora: "Occorre sostenere gli investimenti a partire da quelli ambientali e sociali nell'ottica di uno sviluppo sostenibile che dia nuovo impulso al mercato del lavoro italiano, evitando un'impostazione di bilancio pro-ciclica non adeguata alle prospettive economiche del continente". Infine il tema più delicato, quello sull'immigrazione: "Sul tema migratorio intendo continuare a lavorare strenuamente per una gestione multilivello, strutturale e non emergenziale dei flussi migratori, e raggiungere un'intesa su un meccanismo automatico di sbarchi e redistribuzione, con un'efficace politica europea dei rimpatri. Quanto al nostro Mezzogiorno dobbiamo provare a ottenere dall'Europa il riconoscimento di uno statuto speciale per poter varare misure straordinarie per lo sviluppo".

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