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Marianna Madia agita il governo: "Virginia Raggi si dimetta. Matteo Renzi? Iniziativa inutile"

Davide Locano
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Torna a farsi sentire Marianna Madia. L'ex ministro Pd, oggi deputata, lo fa in un'intervista a La Stampa in cui picchia durissimo contro due soggetti: Virginia Raggi e Matteo Renzi. Si parte dalla sindachessa grillina di Roma, sulla quale afferma: "L'ostacolo a qualunque prospettiva di collaborazione a Roma è la Raggi". Dunque, la Madia si spinge ad invocarne "un passo indietro" al fine di favorire "un dialogo tra Pd e M5s a Roma". una presa di posizione destinata a far discutere e, soprattutto, destinata a creare non poco scompiglio nel governo giallorosso. A quel punto, ovviamente, viene avanzata la domanda sospettosa: si sta candidando a sindaco di Roma? Ma la piddina smentisce: "Certo che no. Ma mi piacerebbe continuare a ridare dignità alla capitale". Insomma nega, ma non convince fino in fondo. Leggi anche: "Renzi premier tra sei mesi": Friedman e la soffiata dell'Annunziata Come detto, poi, Marianna Madia mette nel mirino Matteo Renzi e la sua scissione dal Pd che ha condotto alla nascita di Italia Viva. "La trovo sbagliata, non abbiamo bisogno di piccoli partiti personali. Che credo nascano dall'idea che si stia andando verso il proporzionale, mentre io spero in una presa di posizione netta del Pd per il maggioritario. Ma siamo credibili nel denunciare i partiti personali solo se il Pd non è una sommatoria di filiere personali", sentenzia. Intende le correnti? "Certo: nelle correnti del Pd fatico a capire i posizionamenti ideali. Sarò forse ingenua, ma la forza del progetto originario del Pd era quella di arrivare a un riformismo radicale attraverso il pluralismo", conclude. Una Madia scatenata: fendenti a Raggi e Renzi, fendenti in definitiva contro l'equilibrio già assai precario dei giallorossi.

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