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Gianluigi Paragone a PiazzaPulita attacca M5s e governo: allora perché non lascia?

Davide Locano
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Signor tentenna, Gianluigi Paragone. Il grillino o presunto tale era infatti ospite di Corrado Formigli a PiazzaPulita, nella puntata in onda su La7 giovedì 3 ottobre. E il senatore - fedelissimo di Alessandro Di Battista - si è prodotto in un inesauribile monologo contro i Cinque Stelle, a cui appartiene, e contro al governo, a cui fino a prova contraria appartiene. Per carità, posizioni condivisibili. Allora però non si capisce che cosa ci faccia ancora tra i pentastellati, che aveva assicurato di lasciare in caso di formazione di un governo con il Pd, salvo poi non fare alcun passo indietro. Sull'esecutivo, Paragone afferma: "Penso che questo governo non avrà vita lunga". Dunque le bordate al M5s: "Il Movimento a me piaceva. Ma ora avverto un addomesticamento del Movimento stesso al sistema. E ancora, Paragone argomenta: "Da un Governo con una tesi sovranista si passa a un governo europeista e in mezzo non c'è niente. Il Movimento può anche andare a formare una grande coalizione di centrosinistra riformista. Ma in mezzo - puntualizza - ci dev'essere un luogo, un congresso, io proponevo il voto, ti presenti agli elettori con una piattaforma e a quel punto tutto diventa cristallizzato. Ma se passi da una tesi A a tesi B con lo stesso premer e in mezzo non c'è nulla, io mi sento di rivendicare quello per cui ho fatto la campagna elettorale. Io non ho mai fatto una campagna elettorale filo europeista". Tutto vero. E a maggior ragione si reitera la domanda: cosa ci fa ancora coi grillini, Paragone? Leggi anche: "Non me ne vado": Paragone sfida Di Maio Di seguito l'intervento di Gianluigi Paragone a PiazzaPulita:

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