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Lucia Borgonzoni, retroscena dal vertice tra Salvini, Meloni e Berlusconi: non sarà più candidata in Emilia?

Giulio Bucchi
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Centrodestra insieme alle regionali, ma esplode il caso Lucia Borgonzoni. Secondo la Stampa, nel vertice a tre tra Matteo Salvini, Silvio Berlusconi e Giorgia Meloni che ha sancito il patto di ferro tra le forze d'opposizione sarebbe stata risollevata ufficialmente dalla leader di Fratelli d'Italia la questione della candidatura a governatore della Regione Emilia Romagna. La data del voto non è stata ancora comunicata ma la campagna elettorale è iniziata da un pezzo, e la richiesta della Lega di convocare all'Antimafia Graziano Delrio e il governatore dem Stefano Bonaccini per spiegare i legami tra politica e 'ndrangheta nella regione rossa per eccellenza ne è stato fin qui lo squillo di tromba più eclatante. Non sarà l'ultimo, però.  Leggi anche: "Le spiego perché gli italiani non sono razzisti". La Borgonzoni risponde a Formigli La senatrice Borgonzoni è la candidata ufficiale di Matteo Salvini, ma secondo quanto riferito dal quotidiano torinese la Meloni la considererebbe una candidatura "debole" e sondaggi alla mano Bonaccini, con l'appoggio-desistenza del M5s, sarebbe ancora davanti. Il Capitano l'ha più volte blindata, ma è chiaro che un patto "nazionale" nel centrodestra per le regionali potrebbe riaprire anche la questione candidature unitarie, in un complicato gioco di scambi tra le varie regioni. Tanto più che la Meloni in Emilia da mesi spinge per candidare Galeazzo Bignami, uomo forte della destra a Bologna e dintorni. "Almeno porto a casa qualche consigliere in più", era lo sfogo riferito da vari retroscena le scorse settimane.

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