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Matteo Renzi, il suo uomo nei servizi segreti nel mirino di Giuseppe Conte: Mattarella teme la guerra tra 007

Cristina Agostini
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C'è fermento a Palazzo Chigi e a piazza Dante, nella sede dei Servizi segreti sul premier Giuseppe Conte e sul suo uomo più fidato alla guida dell'intelligence, Gennaro Vecchione, direttore del Dipartimento informazioni e sicurezza. Come se qualche testa stesse per saltare presto. Non quella di Vecchione che per il presidente del Consiglio "non si tocca" e nemmeno quella dei direttori di Aisi e Aise Mario Parente e Luciano Carta. Bensì quella dei numeri due e tre, rivela La Stampa in un retroscena. Secondo alcune fonti a rischiare il posto è l'uomo di riferimento di Matteo Renzi, vice di Vecchione al Dis, Carmine Masiello. Ex consigliere militare a Palazzo Chigi sia di Renzi appunto sia di Paolo Gentiloni. Conte sembra deciso a riorganizzare l'organigramma dei Servizi e ritiene Vecchione indispensabile soprattutto per la razionalizzazione dei fondi ma dovrà rinviare l'operazione a dopo l'audizione al Copasir.  Leggi anche: Gli 007 e l'addio di Salvini al governo: "Sono solo coincidenze?", l'inquietante sospetto di Sallusti Di sicuro, con l'arrivo del leghista Raffaele Volpi alla guida del Comitato che controlla l'operato dell'intelligence, ora per Conte non sarà tutto semplicissimo ancor di più dopo che lo stesso Volpi ha detto che "non è lui a decidere i nostri tempi". Insomma, il clima è teso e questa guerra tra 007 preoccupa non poco il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. 

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