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Roberto Calderoli avvisa Giuseppe Conte: "Arriva l'amaro", così Matteo Renzi lo accoltellerà

Caterina Spinelli
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Roberto Calderoli prosegue come promesso la battaglia contro l'esecutivo giallo-rosso. "Il Governo degli inciuci è già alla frutta, anzi mi pare che sia anche al caffè visto il loro nervosismo - si sfoga sulla sua pagina Facebook a poche ore dalla manifestazione leghista -. Hanno appena finito la luna di miele e già volano i coltelli. Con i diktat reciproci, dal premier Conte che ha una sorta di ruggito del coniglio (utilizzando il titolo di un'apprezzata e storica trasmissione radiofonica) e minaccia vanamente gli alleati dicendo chi non è d'accordo è fuori dal Governo, come se lui avesse qualche potere se non quello di dimettersi, fino a Di Maio che replica ricordando che solo lui ha i numeri parlamentari per tenere in vita un Governo, con l'imbarazzo di un tremante Pd, chiuso nell'angolo, che può solo sperare che la maggioranza non si frantumi e non si torni al voto". Leggi anche: Calderoli avvisa Pd e Cinque Stelle: "Pronto a riaccendere la macchina che fa crollare Palazzo Madama" Ma il vice presidente del Senato riserba osservazioni anche a Matteo Renzi e alla sua Leopolda, "dove non accade nulla di nuovo come era prevedibile, con solite facce e soliti slogan". Renzi dice e ripete che la legislatura andrà a avanti fino alla scadenza naturale del 2023, ma è lo stesso Renzi - ricorda il leghista - che una settimana prima di pugnalare Enrico Letta alla schiena andava in tv a coniare l'hashtag #enricostaisereno". E poi il consiglio: "Fossi in Conte - aggiunge - non starei affatto sereno...Perché dopo la frutta e il caffè arriva l'amaro. Per il conto invece nessun problema, lo pagano i cittadini con nuove tasse su cedolare secca, sul gasolio, sulle partite Iva e mille altri balzelli". 

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