Sardine, i sondaggi. Contrordine compagni: i pesciolini mangiano la sinistra
Per quanto i partiti, digiuni di voti, tentino di catturarlo, il branco delle Sardine si rivela - e si rileva - sfuggente. Gli istituti demoscopici, da qualche settimana, indagano per misurarne le dimensioni: c' è chi li valuta potenzialmente in un quarto dell' elettorato, chi in un più modesto 12%, nell' ipotesi di una loro futura candidatura. Il quesito successivo punta a una risposta apparentemente meno quantificabile: di cosa si alimentano? In teoria vorrebbero mangiarsi Matteo Salvini, il quale però è una specie ittica d' alta quota, obiettivamente al di fuori della loro portata e anche delle loro mascelline. Leggi anche: "È proprio quello il bello". Gad Lerner in ginocchio dalle sardine. Ma è serio? Gad Lerner, commentando su Twitter un sondaggio di Demos per La Repubblica, rimane prudentemente sul vago: «Molte #sardine non saprebbero per chi votare. Ma è proprio lì il loro bello: ci ricordano che in democrazia si può anche fare cittadinanza attiva, e perfino politica, senza la smania di venir eletti per poi comandare». Cioè sarebbe meglio se rimanessero fuori dalla competizione per il potere, per non esserne fagocitati oppure per non cannibalizzare i propri simili, cioè il Pd e LeU. Qualche tentazione in realtà sembra cogliere anche i sostenitori di Forza Italia. Qualcuno è già pronto ad abboccare all' amo forse perché il pesce azzurro ricorda loro il colore di «azzurra libertà», forse perché il loro pubblico appare piuttosto disorientato e desideroso di un fritto misto, pur di riuscire a mettere qualcosa sotto i denti. Sta di fatto che sono i simpatizzanti delle residuali costole della sinistra i più propensi ad accogliere la novità, che ha visto la luce in piazza Maggiore a Bologna il 14 novembre scorso. Si tratterebbe in pratica di una trasfusione di consensi interna a un bacino sempre più ridotto, lo stagno dove gracidano i vecchi anfibi del centrosinistra. Delusi dai partiti che attualmente stanno governando con i Cinque stelle, i compagni cambierebbero volentieri il contenitore politico per affidare le proprie speranze allo spontaneismo dei girini, le loro generazioni più giovani. Sarebbe una dichiarazione di fallimento tanto per le classi dirigenti del passato quanto per le scissioni renziane e calendiane. Cannibalismo - Lo conferma anche Noto Sondaggi, in una rilevazione compiuta per il Qn, che indica invece due scenari alternativi. Il primo che vede le Sardine presenti alle urne con una loro lista e l' altro che non le contempla fra i partecipanti. E qui sono dolori per tutta la maggioranza giallorossa perché, con le Sardine come rivali, il Pd arriverebbe a perdere un 5%, passando dal 18 al 13% mentre Italia Viva cederebbe l' 1% (dal 5 al 4%, ma lo stesso M5s finirebbe per lasciare sul terreno un consistente 4%, scendendo dal 17 al 13%, di pari passo con il declino del gradimento del loro guru, Beppe Grillo, tenacemente inchiodato in ultima posizione, al 23. Insomma, le Sardine dichiarano di voler contrastare l' ascesa di Salvini - il quale nonostante la loro presenza o addirittura grazie alla propaganda avversaria - sale al 48 negli indici di popolarità - e in realtà causano danni soprattutto ai suoi nemici. Variazioni - Tutta l' area di governo si vedrebbe portar via, dalle new entries, un 10% di preferenze. E solo nel caso di un teorico quanto improbabile cartello comune finirebbe per guadagnare due punti percentuali, benché senza riuscire a superare il tetto del 43 per cento. La prova del nove è data dal risultato delle interviste del campione nazionale che pastura nel più ampio specchio d' acqua del centrodestra, schieramento che viaggia oltre la maggioranza assoluta con o senza le sardine. Senza variazioni. D' altra parte non debbono temere perdite per effetto del fuoco amico. Anzi, Lega, Fratelli d' Italia e Forza Italia, pur sensibili al una fisiologica dinamica dei flussi, sembrano avvantaggiati dalle divisioni nel campo avverso. Dove farebbero bene a preoccuparsi: le Sardine non sono pesce da esportazione. Sono nate in un acquario. E lì rimangono. Autarchicamente, da autentiche sovraniste. di Andrea Morigi