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La rottura irrita Di Maio che è dubbioso sul futuro di Conte: "Rilancio sul governo con un piano in tre punti"

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Marco Rossi
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Le dimissioni da ministro dell' Istruzione, dell' Università e della Ricerca di Lorenzo Fioramonti erano attese. Non con queste tempistiche, perché l' annuncio ha preso di sorpresa molti e perché si sperava in un' opera di dissuasione da parte di Palazzo Chigi. Ma le cose sono precipitate e ora l' obiettivo è quello di rilanciare l' azione di governo. Per questo Luigi Di Maio, irritato dal comportamento da uno degli uomini che, almeno all' inizio, gli era vicino, vuole accelerare e spiega: "Dal 2020 dovremo saper imprimere una forte accelerata all' azione di governo. Chiederemo al presidente Conte di riunire nei primi giorni utili di gennaio, già il 7 o anche prima, i capi delegazione delle forze di governo che compongono la maggioranza e avviare così il processo per la costituzione del nuovo programma di governo", scrive il Corriere della sera sabato 28 dicembre. Per approfondire leggi anche: Gianluigi Paragone smaschera Di Maio Di Maio ha già in mente tre direttive da seguire nell' elaborazione del «nuovo programma». "Dopo più di un anno abbiamo il dovere di dare una risposta forte. Le indagini e le perizie svolte fino ad oggi ci hanno restituito un quadro inquietante e chi ha sbagliato deve pagare". Bisognerà vedere se si andrà veramente verso la richiesta di una revoca delle concessioni alla Società autostrade, che potrebbe trovare più di un' opposizione nei partner di governo, a partire da Pd e da Italia Viva. Di certo c' è che la situazione interna del Movimento, squassato dalle polemiche, dalle voci di nuove defezioni sia alla Camera sia al Senato, e dalla possibile creazione di nuovi gruppi parlamentari, non aiutano la stabilità dell' esecutivo.

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