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Prescrizione, il trucco di Matteo Renzi per salvare il governo: fuori dall'aula al momento del voto

Marco Rossi
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Il governo Conte rischia sulla riforma della prescrizione. Senza i voti di Italia Viva la maggioranza che sostiene al Senato l'esecutivo si fermerebbe, nella migliore delle ipotesi, a quota 155 contro i 161-162 che hanno sulla carta tutte le opposizioni più i renziani. I senatori 5 Stelle, dopo espulsioni e fughe, sono 98. A questi vanno aggiunti i 36 del Pd e poi ci sono gli otto senatori del gruppo Per le Autonomie di cui sette solitamente votano con il governo. E ancora: i 19 senatori del gruppo Misto, tra cui i quattro di LeU, dei quali 14 sono schierati con la maggioranza che sostiene Conte. Per approfondire leggi anche: Matteo Renzi, il retroscena sullo sfogo del leader Se tutti saranno in Aula e nessuno si sfilerà si arriva a quota 155. Il fronte opposto è così formato. I 61 di Forza Italia più i 60 della Lega più i 18 di FdI. Poi c' è il senatore del gruppo Per le Autonomie che non vota con il governo e i cinque del Misto. Se a questi si aggiungono i renziani, si arriverebbe a un totale di 162 e il governo andrebbe sotto di almeno 6 o 7 voti. A questo si arriverà? Matteo Renzi continua a fare fuoco e fiamme, scrive il Messaggero in edicola sabato 8 febbraio, ma non vuole far cadere il governo. E così, si fa strada l' ipotesi più probabile che al momento di pronunciarsi i 17 uomini di Renzi disertino l' aula per abbassare il quorum dei voti necessari e far passare la legge. Rimarcando il totale dissenso politico e di principio. Tanto rumore per nulla.

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