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Iva, Ici, patrimonialeCosì Napolitano-Monti-Passerapreparavano il "golpe"

Dall'"estate dei complotti" del 2011 spunta anche un documento segreto che il poi ministro dello Sviluppo economico presentò al Capo dello Stato

Matteo Legnani
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Iva, Ici, patrimoniale. Dall'estate dei complotti, quella dei contatti Napolitano-Monti per mandare a casa Berlusconi e il suo governo, spunta un documento che avrebbe dovuto mettere le basi della politica economica post-Cavaliere: "una svolta radicale sulla politica economica". A redigerlo fu Corrado Passera, allora amministratore delegato di Banca Intesa. Passera, quel documento, lo portò al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, nel cui governo sarebbe poi diventato ministro dello Sviluppo economico. E Napolitano lo mostra, quel piano, a Mario Monti, che avrebbe messo a Palazzo chigi di lì a tre mesi. Il piano-Passera, paradossalmente, è la prova del fallimento del governo Monti: prevedeva Pil del +2% entro fine 2012, un rapporto tra Pil e deficit al 100% (oggi è al 135%) e un rientro del rapporto deficit-pil al di sotto del 3%. Ma forse, che quel piano non si sia mai realizzato, è anche un bene, dato che il trio Passera-Napolitano-Monti lavorava alla reintroduzione dell'Ici, a un Iva al 23% (persino più alta di quella attuale, che è al 22%) e una patrimoniale di 85 miliardi di euro, con tasse più alte sulle rendite finanziarie.

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