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Giuseppe Conte insulta Matteo Salvini in CdM, stravince il leghista: salva-Roma, addio

di Davide Locano domenica 28 aprile 2019

2' di lettura

Il Consiglio dei Ministri finisce in rissa, governo sempre più spaccato e Giuseppe Conte sempre più apertamente grillino. Matteo Salvini ha prima annunciato e poi confermato, come promesso, lo stralcio dal testo del dl crescita del decreto Salva-Roma. Circostanza che ha fatto perdere le staffe al premier con le cinque stellette: "Non siamo i tuoi passacarte - ha sbroccato secondo testimonianze dei presenti -. Devi portare rispetto a me e a ciascuno dei ministri che siedono intorno a questo tavolo. Non ti devi più permettere", ha sbraitato. Risultati? Zero. Il CdM durato oltre due ore - a quanto si apprende - avrebbe approvato un nuovo tetto per gli indennizzi diretti ai risparmiatori truffati dalle banche (da 100mila a 200mila euro) e nuovi fondi per le zone Zes. Nemmeno l'arrivo di Luigi Di Maio, protagonista di un ultima buffonata annunciando prima la diserzione dunque l'arrivo a tutta birra, ha cambiato le carte in tavola. Leggi anche: Giuseppe Conte, agghiacciante gaffe su Albert Einstein Il consiglio dei ministri - previsto per le 18, slittato alle 19 e iniziato quasi alle 20 - si è aperto con le dichiarazioni del ministro dell'Interno leghista. Che sorridente è uscito in cortile e ha annunciato: "Il salva-Roma è fuori dal dl crescita, faremo un provvedimento ad hoc per tutti i Comuni". La conferma a tarda sera: "La Lega è soddisfatta, i debiti di Virginia Raggi non saranno pagati da tutti gli italiani ma restano in carico al sindaco". Prima l'affondo contro Luigi Di Maio, assente all'inizio della riunione perché in tv a registrare DiMartedì: "Quando si parla di crescita è importante esserci, lo stralcio è stato concordato con chi c'era". "Ci sono tanti Comuni in dissesto, in pre-dissesto - ha spiegato Salvini - noi vogliamo aiutare i cittadini romani, i cittadini catanesi, alessandrini, savonesi: lo faremo con un provvedimento ad hoc". A stretto giro di posta erano arrivate smentite grilline, consueta panzana: le cose sono andate così come annunciato da Salvini. La maggioranza gialloverde, ora, sembra non esistere più.

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