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Sergio Mattarella, il retroscena: come ha fregato Luigi Di Maio sulla Commissione banche

di Davide Locano domenica 31 marzo 2019

2' di lettura

Alla fine, Sergio Mattarella ha promulgato la controversa legge che istituisce la Commissione bicamerale di inchiesta sulle banche, per la quale i grillini vorrebbero Gianluigi Paragone a capo. Un organismo che non piace granché al Colle, tanto che che nella missiva con cui ha accompagnato il via libera il capo dello Stato ha espresso tutti i suoi dubbi al riguardo. Ma ora, qualche dettaglio in più su quella firma, arriva da un retroscena de La Stampa: il via libera, infatti, sarebbe arrivato soltanto dopo le rassicurazioni fornite da Luigi Di Maio (e Matteo Salvini) a Mattarella. Rassicurazioni che riguardano il calendario: è improbabile che la commissione possa partire prima del voto europeo. Leggi anche: Giorgetti-Mattarella, l'asse per neutralizzare i grillini e Paragone Dunque il Capo dello Stato ha dato il suo ok con molti meno patemi, poiché la "bomba elettorale" viene disinnescata: non ci saranno manovre azzardate acchiappa-voti sulle banche prima delle elezioni. E i grillini, nel frattempo, potranno continuare a fare propaganda sul nome di Paragone, idea alla quale non vorrebbero rinunciare. Un compromesso in cui la spunta Mattarella: come è noto, dopo le Europee il futuro del governo potrebbe essere a rischio. Anzi, molto più che a rischio: se il distacco tra Lega e M5s dovesse essere intorno al 14%, dicono rumors da palazzo, l'esecutivo potrebbe capitolare (e le tensioni crescenti degli ultimi giorni stanno lì a dimostrare come si stia preparando il campo per tale evenienza). E insieme al governo, verrebbe archiviata anche la commissione d'inchiesta sulle banche: scacco matto di Mattarella a Di Maio, dunque? Possibile, probabile...

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